Strumenti musicali italiani e liuteria, una lunga tradizione

Strumenti musicali italiani, liuteria italiana

L’Italia è un Paese conosciuto non solo per la bellezza del suo territorio e per la bontà della sua cucina ma anche per una ricca tradizione di produzione artigiana di vari prodotti tra cui gli strumenti musicali. Esiste infatti un forte legame tra la musica ed il Bel Paese.

La tradizione italiana nella produzione di strumenti musicali artigianali è ricca di prodotti inimitabili e unici al mondo: ogni artigiano crea lo strumento con le sue sapienti mani, spesso fondendo un’innovativa creatività con antiche tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione.

Passione, dedizione e cura nei dettagli sono gli elementi fondamentali alla base della produzione degli strumenti musicali italiani, caratterizzati da una sonorità unica e inconfondibile. Per questo motivo molti musicisti professionisti, sia nazionali che internazionali, sono affascinati dagli strumenti musicali italiani legati soprattutto alla tradizione.

In questo articolo vi mostreremo gli strumenti “Made in Italy” della tradizione musicale italiana quali, ad esempio, violini, zampogne, chitarre, pianoforti e tamburelli.

La liuteria italiana: gli strumenti a corda

La tradizione della liuteria in Italia è molto antica e tra le più conosciute e apprezzate grazie ad eccellenti liutai divenuti famosi in tutto il mondo. Tra questi non possiamo non nominare due eccellenze italiane, ossia Antonio Stradivari (conosciuto anche come Antonius Stradivarius) e Andrea Amati che, grazie alla loro celebre produzione di strumenti a corda, hanno reso l’Italia tra i Paesi più rinomati nel settore. Ancora oggi la liuteria italiana continua a crescere e a migliorarsi dando vita a numerosi strumenti quali chitarre, viole, violini e mandolini.

Esperienza e bravura, soprattutto nella lavorazione del legno, sono due caratteristiche tipiche dei produttori italiani di strumenti a corda artigianali che da secoli tramandano i segreti delle loro lavorazioni. Particolare attenzione viene prestata nei materiali che vengono scelti per le loro realizzazioni: abete rosso e palissandro primi fra tutti. Questa cura nei dettagli rende gli strumenti a corda italiani tra i più pregiati e di alta qualità al mondo, divenendo una vera e propria eccellenza. La produzione della liuteria italiana, d’altronde, è da sempre apprezzata per la bellezza armoniosa dei suoi strumenti e l’alta qualità del suono.

La maggior parte dei produttori nel settore della liuteria è situata a Cremona, grazie ad oltre 200 botteghe artigiane liutaie situate nel suo territorio. Non è un caso, infatti, che sia Amati che Stradivari provengano proprio da tale cittadina.

A Cremona, inoltre, è situata una delle scuole di liuteria più prestigiose e famose, ossia la Scuola Internazionale “A. Stradivari” nella quale le nuove generazioni di studenti imparano, tra le altre cose, anche la più antica tradizione dei liutai cremonesi.

Per capire l’importanza della tradizione degli strumenti a corda cremonesi, basti pensare che il “Saper fare liutario di Cremona” è stato inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Oltre a Cremona, è possibile trovare piccole imprese liutarie anche in altre parti d’Italia come a Genova, a Roma, a Firenze e a Napoli.

LA liuteria di Cremona – Video documentario di Cremonamusei

Il pianoforte in Italia

Il pianoforte è un tipico strumento a corde il cui suono è prodotto grazie a dei martelletti avviati da una tastiera e da tre pedali.

Il primo modello di pianoforte (o fortepiano come veniva spesso chiamato all’epoca) fu ideato in Italia nel 1698 da Bartolomeo Cristofori, un cittadino padovano alla corte di Cosimo III de’ Medici a Firenze. L’innovazione consistette nell’applicare una martelliera ad un clavicembalo, in modo da rendere lo strumento più controllabile dal suo esecutore. Nel 1739 venne messo a punto il primo pianoforte verticale da un’idea di Domenico del Mela, un allievo di Cristofori. La novità di tale strumento si diffuse ben presto anche fuori dall’Italia.

La tradizione italiana dei pianoforti è legata soprattutto all’azienda Fazioli, fondata da Paolo Fazioli nel 1981 a Sacile, in provincia di Pordenone. L’impegno del suo fondatore è da sempre quello di preservare la tradizione italiana nella produzione di pianoforte. Gli strumenti prodotti dall’impresa, rigorosamente a mano e su commessa, sono apprezzati per la loro altissima qualità non solo in Italia ma anche all’estero.

INtervista a Paolo Fazioli – Video di Velut luna – Intervista di Marco Lincetto

Le percussioni nella tradizione italiana

Gli strumenti a percussione sono tipici del folklore italiano e la loro produzione artigianale risale al medioevo. Tra i più antichi non possiamo non citare il tamburo e la sua versione più piccola, il tamburello. Entrambi realizzati da artigiani che tramandano i loro segreti di generazione in generazione, utilizzando materiale naturale come la pelle di vitello o di capra.

Ancora oggi, grazie ai numerosi gruppi musicali locali, questi strumenti sono molto utilizzati e apprezzati. Basti pensare che durante “La Notte delle Taranta“, che si svolge in Salento, migliaia di persone possono assistere all’esibizione di molti gruppi folkloristici della zona. Le loro musiche sono principalmente basate sul suono deciso e forte del tamburello: esempi sono la tammuriata, la taranta, la pizzica e la tarantella.

Gli strumenti a fiato e aerofoni nella tradizione italiana

Molti musicisti conosciuti a livello internazionale scelgono gli strumenti artigianali a fiato prodotti in Italia per le loro esibizioni davanti a migliaia di persone. Le origini di questi strumenti sono molto antiche: ancora oggi gli artigiani li producono con tecniche tradizionali tramandate nei secoli, garantendone l’inimitabilità e l’unicità. L’innovazione tecnologia e la continua ricerca permettono di migliorare continuamente la qualità del suono e dei materiali utilizzati, senza perdere la tradizione artigiana.

Tra gli strumenti a fiato simbolo della tradizione folkloristica italiana ci sono i flauti, i clarinetti, le ocarine e le armoniche. Quest’ultime vengono scelte soprattutto per la loro versatilità, in quanto è uno strumento adatto a qualsiasi genere musicale, dalla classica alla popolare. I flauti e i clarinetti sono particolarmente apprezzati per la precisione del suono prodotto, che può passare da uno dolce ad uno più virtuoso. Le ocarine, a forma ovoidale allungata, prodotte in terracotta, legno o metallo, invece, sono strumenti particolarmente semplici utilizzati spesso dagli appassionati dilettanti. Ancora oggi, la tradizione di utilizzare questo strumento è portata avanti grazie ad una scuola di Budrio, in provincia di Bologna, che insegna ai bambini come suonarla. Sempre a Budrio, inoltre, troviamo un museo e un festival dedicato proprio all’ocarina.

Un altro importantissimo strumento e fiato nella tradizione italiana è sicuramente la zampogna. Di origini antichissime, è tipico delle Regioni del centro-sud. Si devono a questo strumento i canti popolari natalizi e, per questo motivo, viene spesso associato al Natale. La zampogna è realizzata con un sacco in pelle di pecora o di capra, al cui interno sono presenti delle canne che vengono soffiate degli zampognari per produrre il suono.

Grazie ad un Festival che si svolge a Scapoli, provincia di Isernia, nell’ultima settimana di luglio, in cui vengono riprodotti suoni provenienti dalle zampogne, molte persone si appassionano e si incuriosiscono sempre di più a questo strumento. La tradizione continua, inoltre, grazie alla presenza a Scapoli di un museo e di varie associazioni dedicate alla zampogna.

Le fisarmoniche e la tradizione italiana

La tradizione italiana nel settore della produzione di strumenti musicali annovera tra le eccellenze anche le fisarmoniche che, come le armoniche, sono molto amate per la versatilità dei loro suoni, adatti a differenti stili musicali, da quelli popolari e quelli più classici.

Le fisarmoniche italiane hanno una tradizione molto antica che affonda le sue radici nelle Marche, in particolare tra le province di Recanati, Osimo e Castelfidardo. Secondo una leggenda molto antica, un certo Paolo Soprani, figlio di contadini, perfezionando l’organetto di un pellegrino originario dell’Austria, fermatosi presso l’abitazione della famiglia, ha inventato nel 1863 il primo prototipo di tale strumento. Nel 1900 all’Esposizione Universale di Parigi ebbe un trionfo tale che il suo successo si diffuse anche all’estero.

La fisarmonica marchigiana è un’eccellenza nella produzione “Made in Italy”, realizzata a mano con materie prime pregiate. Per questo motivo rappresenta un prodotto artigianale di nicchia, sempre più esportato all’estero.

Oltre alla fisarmonica prodotta nelle Marche, oggi è famosa anche quella di Stradella, comune in provincia di Pavia, inventata per la prima volta nel 1871 da Mariano Dallapè.

Le fisarmoniche di stradella – Documentario a cura del comune di Stradella e dell’archivio etnografico di storia sociale della regione lombardia

Italia e strumenti musicali tra tradizione e innovazione

La tradizione italiana nella produzione di strumenti musicali artigianali è in continua evoluzione, tanto che oggi alcuni strumenti vengono realizzati anche grazie all’utilizzo della tecnologie. Fresatura CNC e stampa 3D rappresentano due innovazioni tecnologiche in continua diffusione nel settore musicale, soprattutto nella produzione di piccole parti di strumenti, combinando così elementi tipici della tradizione con tecnologie più moderne.

Molte imprese produttrici, inoltre, stanno sperimentando l’uso di nuovi materiali per le loro creazioni come, ad esempio, la resina la quale rende gli strumenti più leggeri e allo stesso tempo più resistenti. Negli ultimi anni poi l’attenzione è sempre più rivolta verso la salvaguardia dell’ambiente. Per questo motivo viene spesso utilizzato del materiale da riciclo per la costruzione di strumenti musicali, anche per quelli legati alla tradizione.

Insomma, tradizione e innovazione, nonostante siano due concetti distanti l’uno dall’altro, sono sempre più interconnessi tra di loro, con l’intento soprattutto di facilitare la produzione degli strumenti musicali.