Storia e tipi di violino dalla nascita ad oggi

Storia del violino e tipologie

Il violino è uno degli strumenti musicali più apprezzati del mondo, le melodie prodotte sono un accompagnamento perfetto sia per generare forza nei momenti emozionali, sia per trasmettere relax in quelli di riposo. Sebbene questo bellissimo strumento musicale accompagni costantemente le colonne sonore della vita di tutti, non sempre si conoscono la storia e l’età del violino, dove nasce, chi lo ha inventato e quanti e quali tipi di violino esistono.

Storia e tipi di violino dalla nascita a oggi

Affinché si possa avere un excursus preciso della storia del violino, è importante analizzare le informazioni storiche in modo da indagare più nel profondo.

Se dovessimo spiegare la storia di questo strumento musicale ai bambini, partiremmo dagli aneddoti più interessanti.

Il violino usualmente viene identificato per la musica classica, ma nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni, passando dall’utilizzo prettamente classico alla musica popolare.

Il violino nasce nel 500 d.C. in Italia, precisamente nell’intersezione tra tre città molto importanti: Venezia, Cremona e Brescia, dove esistevano delle botteghe molto celebri di liutai. In questo contesto Caterina De Medici decise di far studiare il violino a suo figlio, dando il via alla vera nascita di questo strumento musicale.

Sebbene molti storici identifichino le origini del violino intorno al 500 d.C. in realtà è molto più complicato definirne i confini. Il violino come lo si intende oggi ha subito diverse trasformazioni, iniziando il suo percorso nel X secolo, quando si cominciarono a utilizzare strumenti a corde strofinate.

Nell’epoca antecedente al X secolo, gli strumenti venivano suonati pizzicando le corde, come la più celebre lira, condizione che sfociò molti anni dopo nella tecnica dello strofinio con l’impero bizantino nelle terre dell’impero cinese. Ci furono influenze anche nel mondo musulmano, infatti, l’archetto fu introdotto proprio nel mondo arabo, molto vicino all’innovazione tecnologica in quel periodo storico.

Non è un caso che il primo antenato del violino sia considerato il rubab, strumento musicale proveniente dal mondo arabo, e che grazie alla Spagna arriverà in Europa. Nello specifico in Spagna il rubab era denominato vihuela e in Italia invece con il termine viuola.

Il passaggio successivo alla viuola fu la viola, a cui si aggiunse il violino come lo si conosce oggi solo nel 1520. Questa data ci è fornita da quadri ufficiali in cui venivano riprodotti fedelmente gli strumenti dell’epoca, particolarmente floride nelle città di Venezia, Brescia, Bruxelles e Anversa.

Una versione definitiva, ufficialmente apprezzata da tutti come il violino moderno, è stata elaborata dai liutai di Cremona, realizzando una forma che è rimasta tale per più di un secolo.

L’importanza dell’Italia nella storia del violino

Nella storiografia del violino, quando si definisce la prima vera data della sua creazione, si tende a sottolineare il 1564. Tale data è particolarmente significativa poiché Carolina de Medici decise che suo figlio, Carlo IX, dovesse imparare a suonare il violino, classificandolo di fatto come uno strumento musicale di rango reale. Fino a quel momento il violino era stato principalmente utilizzato per le feste popolari, limitandone il blasone che attualmente tutti gli riconoscono.

In questo periodo storico, il laboratorio più importante per la produzione di violini era quello di Amati, situato nella città di Cremona, diventando di fatto la culla italiana per la realizzazione di violini di qualità.

Nel corso del tempo le forme e i materiali utilizzati dai liutai sono cambiate, generando un mercato meraviglioso di violini unici nel loro genere. La realizzazione di un violino a mano, ancora oggi, è considerata un’arte unica che consente di esprimere al meglio le potenzialità di questo strumento musicale.

La massima espressione della bellezza e della qualità sonora dei violini si è espressa nel XVII secolo, quando vennero realizzati dei violini estremamente precisi come gli Stradivari. Ancora oggi rappresentano la storia del mondo della musica, che trova la sua massima espressione nel XVIII secolo con le composizioni di Amadeus Mozart, Vivaldi e Tartini.

L’utilizzo ormai naturale nelle orchestre più importanti del mondo, consolidò il violino come uno strumento di livello assoluto, con cui generare melodie meravigliose.

Tipologie di violino: il cambiamento nel tempo

Non tutti i violini sono identici tra loro, esistono versioni alternative e modelli che presentano materiali e forme completamente lontane da ciò che si è abituati a vedere oggi. Ma quali sono le tipologie di violino più importanti?

Violino

Partiamo dalla versione più piccola e più conosciuta dello strumento a corde. Il violino tradizionale si suona tenendo il manico con la propria mano sinistra e poggiando delicatamente la base dello strumento musicale sulla spalla. La struttura viene tenuta ferma dalla guancia del violinista.

Grazie alla mano destra, che impugna l’archetto, si possono generare le melodie sfruttando le quattro corde del violino, queste ultime identificate con le note di sol, re, la e mi.

La viola

Come la storia insegna, la viola è una tipologia molto vicina al violino. Sebbene le dimensioni siano simili, entrando nel dettaglio la viola mostra una struttura, sia questa in legno oppure in un altro materiale, leggermente più grande.

La differenza principale con il violino tradizionale risiede nel fatto che sia accordata una quinta sotto; quindi, genera un suono più caldo e profondo, adatto soprattutto per delle melodie meno penetranti.

Il violoncello

Una delle tipologie più celebri del violino è il violoncello, strumento musicale dalle dimensioni importanti che cambia completamente il modo di suonare. Il violinista ha la necessità di sedersi su uno sgabello, premunendosi di tenere le gambe allargate per sostenere lo strumento in piedi tra le ginocchia.

Il violoncello si caratterizza per una lunga punta che permette al violinista di tenerlo sollevato da terra senza sforzo. Il suo utilizzo è particolarmente versatile, si può legare a un contesto orchestrale oppure semplicemente a un’opera popolare, è un tuttofare perfetto per qualsiasi contesto musicale.

Il violone

Non tutti sono a conoscenza di questo strumento musicale, sebbene sia poco utilizzato nelle orchestre, in molti casi viene confuso con un violoncello. Infatti, il violone è tecnicamente un violoncello più grande, ma che produce delle note più basse.

La difficoltà nel reperirlo l’ha reso di fatto uno strumento raro, a cui si preferisce il contrabbasso, dotato delle stesse capacità, ma con un ingombro minore.

Il contrabbasso

Questa tipologia di violino ha origini dalla famiglia delle viole da gamba ed è uno degli strumenti musicali più presenti nelle orchestre sinfoniche.

Oltre all’impiego nelle orchestre sinfoniche, usualmente viene utilizzato anche nei generi più popolari come il jazz. Le dimensioni sono simili a quelle di un violoncello e anche la forma è similare.

Violino elettrico

Il violino è da sempre considerato come quello strumento musicale con una forma ben definita e una struttura in legno che attraverso le corde genera il suono, ma in realtà esistono anche violini elettrici. Questi sono privi di cassa di risonanza e non sono vincolati a specifiche forme per il corpo.

Si possono acquistare violini elettrici minimal con forme particolari o con strutture completamente vuote. Sebbene siano sempre più acquistati, i puristi della musica, soprattutto del genere classico, preferiscono ancora affidarsi al violino tradizionale in legno.

Il violino a cinque corde

Tutti sono abituati a pensare che il violino debba essere realizzato con le canoniche quattro corde, in realtà è possibile acquistare anche una tipologia a cinque corde. La quinta corda viene denominata la corda di Do basso e consente di suonare linee di basso usualmente presenti proprio su bassi elettrici o nelle chitarre.

Non è semplice reperire questa variante nel formato in legno, è molto più semplice invece trovarla nei modelli elettrici.

Il violino muto

Una delle tipologie più interessanti e particolari del violino è quella del violino muto. Questa singolare versione non ha alcuna cassa armonica, o in alcuni modelli ne presenta una molto piccola, ed è utilizzata per eseguire l’esercizio musicale in completa silenziosità.

Moltissimi professionisti si esercitano quotidianamente con il violino muto, con lo scopo di eseguire al meglio le loro melodie senza disturbare gli altri, mantenendo il ritmo e la concentrazione.

Evoluzione e tradizione del violino

Nel corso della storia il violino ha subito innumerevoli trasformazioni, ma è opportuno sottolineare come questi mutamenti abbiano conservato quella che è la vera essenza di questo strumento musicale: la produzione artigianale. La qualità sonora e costruttiva dei violini, siano questi discendenti di un’epoca che non c’è più oppure di un periodo storico moderno, è vincolata alle abilità della liuteria degli strumenti.

Ancora oggi affidarsi ad artigiani di qualità risulta essere la soluzione migliore per ottenere un violino che possa soddisfare le esigenze dei violinisti.