Storia e suono del trombone

Trombone

Non c’è banda senza trombone, strumento musicale a fiato simile alla tromba ma più grande e con un suono più cupo. Le sue origini sono molto antiche e l’effettiva provenienza presenta degli interrogativi, tuttavia l’adozione in tutti i paesi del termine italiano “trombone” fa supporre che italiana sia anche l’origine dello strumento.

Che sia a pistoni o a coulisse, il trombone produce una varietà di suoni inesauribile e non passa certo inosservato. I paragrafi che seguono sono dedicati interamente a questo affascinante strumento, di cui prenderemo in esame la storia, dalle origini fino ai giorni nostri, le caratteristiche, il suono e l’utilizzo.

Storia del trombone

Il trombone ebbe origine nella seconda metà del XV secolo dalla tromba, per la necessità di ottenere suoni più gravi di quest’ultima. Se si esclude la campana più piccola e quasi priva di sfasatura, che risuonava in modo più dolce e soave, e il canneggio più stretto, gli strumenti antichi avevano già l’aspetto di quelli moderni.

Raffigurazioni di questo strumento si trovano in diverse pitture del Quattrocento, tra cui spiccano l’affresco del pittore pratese Filippino Lippi “L’assunzione della Vergine” e un’opera del Perugino conservata presso il regio monastero di San Lorenzo de El Escorial, situato vicino a Madrid.

Fra le opere più significative dedicate al trombone va citato il Syntagma musicum di Michael Praetorius, nel quale sono descritte quattro versioni del “Posaune”: Alt (contralto), Gemeine (tenore), Quart e Quint e Octav.

In ogni paese, il trombone assumeva un nome differente, ad esempio in Inghilterra era chiamato “sachbut”, ma più tardi il nome italiano “trombone” venne adottato in tutti i paesi. Da evidenziare che i principali costruttori di tromboni si trovavano nella città di Norimberga, in Germania, e nella regione delle Fiandre, in Belgio.

Usato in modo rilevante nel XVII secolo (è noto che nell’orchestra seicentesca de L’Orfeo di Monteverdi entravano tromboni di registro diverso), ebbe un declino verso la fine del Seicento, soprattutto in Inghilterra, ma rimase in uso come strumento da chiesa in Austria e in Germania. Proprio qui divenne parte integrante dell’orchestra sinfonica ad opera di Gluck (Ifigenia in Tauride) e Mozart (nei raddoppi al coro nelle sue messe, nel Don Giovanni, nel Flauto magico e in alcuni soli come nel Tuba mirum del suo Requiem).

Con Beethoven e Schubert, il trombone entrò nelle sinfonie. Nello stesso periodo, ebbe una grande diffusione nelle bande militari tedesche, il che favorì il passaggio dell’intonazione di base da La a Sib, l’allargamento del canneggio e l’introduzione della ritorta in Fa.

Verso la fine dell’Ottocento venne introdotta la sordina, come testimoniano alcuni poemi sinfonici di R. Strauss.

Le potenzialità del trombone furono valorizzate in ogni aspetto tecnico ed espressivo con l’avvento del jazz, spesso con funzione solistica, per mano di musicisti come Tommy Dorsey, che diede a questo strumento un’importanza basilare.


Le caratteristiche principali di un trombone

Il trombone è uno strumento musicale aerofono costituito da un tubo di ottone ricurvo su se stesso e cilindrico per tre quarti della sua lunghezza che diviene leggermente conico nella parte finale e con l’estremità svasata (campana).

Nei tromboni a coulisse, detti anche “a tiro”, il tubo anteriore dello strumento, ripiegato su sé stesso, scorre liberamente avanti e indietro sulla parte fissa posteriore, permettendo di allungare a piacere il canneggio, così da creare suoni più gravi o più acuti.

Alcuni tipi di tromboni hanno la ritorta, un tubo addizionale innestato alla campana che, azionato dal trombonista, permette di raggiungere le posizioni più lunghe con la coulisse.

Il trombone è formato da tre parti: la parte fissa, che presenta ad un’estremità la campana, la coulisse, una pompa mobile a forma di U, e un’imboccatura detta bocchino, sulla quale si appoggiano le labbra dell’esecutore.

Il materiale di base con cui è costruito il trombone è l’ottone, una lega formata da rame e zinco che si declina in colori differenti a seconda della percentuale di rame impiegata. Più nel dettaglio, il trombone può essere costruito con tre diversi tipi di ottone:

  • giallo (70% di rame e 30% di zinco), che tende a un suono leggermente più brillante;
  • dorato (85% rame e 15% zinco), che può aggiungere profondità e complessità al suono;
  • rosso (90% rame e 10% zinco), che crea un suono più caldo.

Oltre al trombone a coulisse, esiste – anche se meno diffuso – il trombone a pistoni, nel quale la regolazione del suono avviene attraverso l’utilizzo di speciali meccanismi a stantuffo che, una volta azionati dal musicista, modificano la lunghezza della colonna d’aria contenuta nel tubo dello strumento. Benché più performante nei passaggi veloci, questo tipo di trombone è stato progressivamente sostituito da quello a coulisse, che permette di controllare più facilmente l’intonazione del suono e di produrre degli effetti che non sono possibili con il trombone a pistoni. Attualmente è molto usato nelle bande.

Tipi di trombone

La famiglia dei tromboni include svariati modelli che differiscono in base alla taglia e all’intonazione di base. I principali tipi di trombone sono:

  • Tenore: è il modello più comune, quello con cui in genere si inizia a suonare. Intonato in Sib, esattamente un’ottava sotto la tromba, possiede un canneggio del diametro di 12,2-13,9 mm e di lunghezza variabile. Esiste anche il trombone tenore con ritorta, che permette di cambiare l’intonazione da Sib in Fa.
  • Soprano: usato molto raramente, lo si trova quasi esclusivamente in alcuni contesti barocchi (Gluck) e jazzistici. È un’ottava sopra il trombone tenore e ha un tono molto simile a quello di una tromba valvolare in Sib standard.
  • Contralto: intonato generalmente in Mib (una quarta sopra il tenore), è adatto a suonare moltissime musiche precedenti all’età wagneriana, che esigono un registro leggermente più acuto.
  • Basso: il trombone basso è una versione più rara rispetto al tenore, di cui rappresenta una variante munita di canneggio più ampio e di due ritorte. Questo gli permette di produrre armonici gravi più corposi, a discapito di quelli acuti, che risultano invece più deboli. La versione in assoluto più diffusa è tagliata in Sib, mentre quella in Fa, provvista di una sola ritorta, è molto più rara.
  • Contrabbasso: è il modello più grave all’interno dell’intera famiglia dei tromboni e non va confuso con il cimbasso, termine con cui si designa una sorta di ibrido tra un trombone basso e una tuba. La tipologia maggiormente diffusa è quella in Fa, usata, ad esempio, nella Tetralogia di Richard Wagner, ma esiste anche una versione in Sib, di uso poco comune.

Come si suona

Il trombone si suona immettendo il fiato attraverso un bocchino, sul quale vibrano le labbra del musicista. La diversità dei suoni è ottenuta sia dalle differenti posizioni delle labbra del trombonista (embouchure), sia facendo scorrere in diverse posizioni la coulisse.

Non avendo tasti, il trombone è abbastanza difficile da suonare. L’esecutore deve abituarsi a posizionare la coulisse in modo estremamente preciso per suonare la nota giusta. Inoltre, gli aspiranti trombonisti, specie se bambini, potrebbero trovare difficile impugnare lo strumento e raggiungere le posizioni più distanti. Per venire incontro alle esigenze dei suonatori più piccoli, alcune ditte, come la Yamaha, hanno prodotto modelli meno pesanti, con coulisse più piccola e una ritorta speciale adatta ai bambini.

Qual è il suono

Grazie alla coulisse, il trombonista dispone degli armonici nelle sette posizioni delle trombe e può quindi coprire un’ampia estensione della scala cromatica. Con il trombone, è possibile esprimere una vasta gamma di sentimenti umani, dalla forza alla dolcezza, dal grido al sussurro, dal dramma alla comicità.

Il suono di questo strumento a fiato è grave, potente e maestoso; può essere reso più ovattato introducendo nella campana terminale un imbuto di cuoio, metallo o altro (sordina). Vi sono diversi tipi di sordine: Straight (dritta), Cup, Solo Tone, Wha-Wha, Harmon, Pixie, Velvet, Plunger, Hat, ecc.


Il trombone, tra i generi musicali

Il trombone è uno degli strumenti musicali più completi e versatili. L’aspetto più stimolante di questo strumento è che il suo repertorio musicale si muove all’interno di mondi e stili diversi.

Originariamente utilizzato nella musica sacra e, per l’energica solennità dei suoni, come strumento militare, trovò il massimo impiego con il jazz, anche se con una posizione subalterna rispetto a tromba e sassofoni.

Oggi l’uso del trombone spazia in diversi generi musicali. Grazie alle sue funzioni espressive ben caratterizzate, è uno strumento comune in tanti complessi musicali, tra cui: orchestre classiche, Big Band all’americana, gruppi di ottoni, orchestre di fiati, musica leggera, bande militari e cittadine, musica da ballo, band rock, funky, ska e swing.