Chitarra battente, storia e caratteristiche

Chitarra battente Vincenzo De Bonis - Foto Cicciubattenti

La chitarra battente si afferma durante il Seicento, epoca nella quale la città di Roma diviene l’epicentro della produzione delle corde metalliche che andranno a caratterizzare il suono dello strumento.

Successivamente sorsero numerosi centri di produzione ubicati prevalentemente nel sud Italia. In origine la chitarra italiana veniva suonata da persone colte che si esibivano a corte poi, nel corso dei secoli, diverrà uno strumento prevalentemente popolare. Infatti a partire dal 1800 si assiste ad un’inversione di tendenza: da strumento elitario diviene uno folk determinando un aumento della produzione che però si caratterizza per la scarsa qualità costruttiva. Ciononostante in questo periodo sorgono laboratori dove gli artigiani sono soliti improvvisare nella lavorazione e costruzione dello strumento: infatti i legni erano di scarsa qualità.

Paradossalmente, nel momento di massima espansione del suo utilizzo, soprattutto nel contesto popolare, la chitarra battente incominciò a essere snobbata dagli ambienti di corte, a causa della sua scarsa fattura. Nonostante ciò le popolazioni meridionali continuavano a suonare lo strumento che a partire dal Novecento diviene un vero e proprio simbolo di orgoglio nazionale. Ciò lo si deve soprattutto al lavoro costante intrapreso da alcuni liutai e artisti di fama internazionale.

Inoltre, negli anni Venti del Novecento, nell’epoca delle migrazioni, coloro che emigravano dal sud Italia giungevano nel Nord/Sud America con alcuni esemplari di chitarre battenti, questo aspetto contribuì non poco alla sua diffusione anche in territori lontani.


Come è fatta la chitarra battente


Ha un design particolare, specie se comparato alle chitarre classiche moderne. Infatti presenta una forma di un otto allungato, con curvature poco sporgenti che ne determinano la comodità di utilizzo. Quest’ultimo aspetto la rende molto facile da suonare. Lo strumento è inoltre composto da delle fasce piuttosto voluminose mentre il body è molto piccolo. La cassa di risonanza presenta una rosetta decorata mentre la paletta dispone di dieci meccaniche sulle quali sono avvolte corde dello stesso calibro. La rosetta può essere costruita in pergamena o in legno e ha lo scopo di rendere poco visibile la struttura interna dello strumento spesso lasciata allo stato grezzo. Ovviamente, sia il capotasto che le meccaniche possono variare (dal punto di vista costruttivo) per il materiale e per le decorazioni utilizzate. La superficie dello strumento a seconda del modello è composta da materiali lignei differenti, ma per la maggior parte degli esemplari sono utilizzati il legno di ciliegio e l’abete. Anche il ponticello in legno è piuttosto basso (in ciò assomiglia al mandolino), inoltre è di tipo mobile ed è collegato a una cordiera ancorata sulla parte inferiore del corpo della chitarra. Sia nella paletta (piuttosto lunga e inclinata di 15° rispetto all’assetto del manico) che nel resto del corpo non mancano le varie decorazioni che rendono questo strumento un vero e proprio gioiello della liuteria italiana. La tastiera della chitarra battente, se comparata a quella di una chitarra moderna, non dispone di tanti tasti (il numero varia da 8 a 12), questi ultimi sono piuttosto bassi e decorati da degli ornamenti che ne accentuano il particolare design. Si ricorda che il numero di corde può variare a seconda della tipologia costruttiva dello strumento: ci sono modelli a quattro, a sei e dodici corde, ciò che non muta è lo spessore delle corde utilizzate, elemento che contribuisce alla creazione di un sound davvero particolare.

Per comprendere meglio le caratteristiche strutturali dello strumento può essere utile guardare il seguente video di Marcello De Carolis dove inoltre si illustrano anche le differenze con la chitarra classica.

Il suono

Come per tutti gli strumenti a corda, prima del loro utilizzo si rende necessario procedere all’accordatura. Per via della peculiare incordatura viene utilizzata un’accordatura rientrante, ovvero un metodo in cui lo sviluppo delle note non è lineare. Per la chitarra battente si adotta un sistema di accordatura a 5 ordini con la seguente disposizione: La 5, Re4, Sol3, Si2 e Mi1 dove La5 e Re4 vengono accordate un’ottava più alta rispetto alle altre chitarre dell’epoca (ad esempio quella francese). Questo sistema di accordatura dona allo strumento un sound singolare, e per questo facilmente riconoscibile se comparato ad altri modelli di chitarre. Anche il diametro delle corde (in genere molto sottile) contribuisce alla creazione di un sound ricco di armonici. Dal punto di vista esecutivo, la chitarra viene suonata battendo con la mano destra sulle corde, ciò conferisce il tipico ritmo che si inserisce sullo sfondo delle classiche sonorità meridionali come le serenate o gli stornelli. Non è uno strumento solista pertanto è concepito come strumento di accompagnamento, ovvero ha una funzione prevalentemente ritmica.

Il ruolo della mano destra nel suonare la chitarra battente

La mano destra è preposta a donare ritmo all’esecuzione, per questo motivo assume grande importanza nell’utilizzo della chitarra italiana. Esistono differenti stili esecutivi attraverso i quali i suonatori producono svariati ritmi, ad esempio è noto il classico movimento di alternanza fra le unghie del dito medio e anulare con i polpastrelli. Le varie combinazioni nell’esecuzione rendono questo strumento idoneo a produrre un effetto armonico e percussivo alquanto singolare. Anche il polso riveste importanza nell’utilizzo della chitarra battente: infatti tenendo fermo il polso della mano destra, si effettua con le dita un movimento circolare che, impattando sulle corde dello strumento, determina la creazione di un ritmo variante per rapidità e intensità. In conclusione la mano destra detta il ritmo all’esecuzione e dona ulteriore espressività sonora a questo meraviglioso strumento musicale.

Uno strumento ideale per il canto (e non solo)

La chitarra battente è uno strumento musicale il cui utilizzo è particolarmente indicato nell’accompagnamento al canto, infatti grazie alla produzione di ricche armoniche fornisce la base sonora ideale a supportare l’esecuzione canora.

Tuttavia, se quanto citato in precedenza rappresenta la principale destinazione d’uso dello strumento, quest’ultimo si presta anche ad essere combinato con altri strumenti, come l’organetto/fisarmonica e/o la zampogna. Inoltre la chitarra battente assume un ruolo rilevante per accompagnare i balli e le danze, tra le quali si menzionano: la tarantella, espressione della tradizione melodica meridionale; i canti di questua e polivocali.

Molto raramente questo strumento viene adottato nell’esecuzione di parti soliste, perché come si ha avuto modo di constatare leggendo questo articolo, risulta particolarmente adatto all’accompagnamento.

Ciò non vuol dire che i suonatori (esperti) non possano cimentarsi nel suonare la chitarra battente da solisti, infatti essi adottano la tecnica del finger picking, ovvero un metodo di origine anglosassone attraverso la quale il pollice dà avvio alla prima nota della terzina mentre le restanti note vengono eseguite tramite il dito indice e il medio. La chitarra battente (o chitarra italiana) è uno strumento che durante gli anni è divenuto un vero e proprio simbolo della cultura musicale italiana.