Arpa celtica: storia, suono e caratteristiche

Arpa celtica

Pochi strumenti come l’arpa celtica sono circondati da un’aura quasi esoterica: l’arpa celtica può vantare duemila anni di storia e mille di tradizione scritta, oltre a un significato sociale unico nel suo genere.

Questo strumento musicale si differenzia da una comune arpa per via delle piccole leve, dette lever, al posto del classico meccanismo a pedali, ma anche per le dimensioni più contenute e un minor numero di corde.

Tali caratteristiche, consentono di creare un suono peculiare, cristallino e leggero, generato dalla tensione moderata delle corde: è proprio questo suono a richiamare immediatamente antiche ballate irlandesi e pezzi tradizionali.

L’arpa celtica è legata in maniera inscindibile all’Irlanda e alle sue radici celtiche, tanto da essere divenuta a tutti gli effetti un simbolo nazionale.


La storia dell’arpa celtica

L’arpa fa il suo ingresso in Irlanda ed Inghilterra nel IV secolo: nella lingua gaelica, l’antico linguaggio dei celti, veniva chiamata “clarsach”.

Questa tipologia di arpa è lo strumento che più di tutti rappresenta la cultura irlandese e venne addirittura adottata come simbolo dal movimento indipendentista degli United Irishmen.

Tuttavia le origini dell’arpa sono ben più lontane.

L’arpa nella preistoria

L’arpa celtica possiede una storia antichissima, infatti i suoi precursori erano già presenti in epoca preistorica, com’è attestato in diverse parti del mondo.

Si suppone che la sua forma particolare sia una derivazione di quella dell’arco da caccia, usato sin dalla notte dei tempi per cacciare le prede.

Questi archi musicali si sarebbero evoluti nel corso del tempo, assumendo forme sempre più complesse.

Abbiamo testimonianze di arpe possedute dai Babilonesi, dagli Egizi dal popolo ebraico e così via… sino a che la forma dello strumento musicale più o meno non si è avvicinata a quella che conosciamo bene: una sorta di triangolo con delle corde tese che vibrano liberamente e una cassa armonica posta nella parte più bassa.

L’arpa nella mitologia irlandese

L’arpa celtica nacque nell’Irlanda precristiana, per poi raggiungere il resto dell’Europa del nord e originariamente era diversa dall’arpa celtica come la conosciamo adesso.

Dal punto di vista strutturale era molto robusta, con una solida colonna dalla forma a T e una cassa di risonanza ricavata da un unico pezzo di salice.

Le corde, da 30 a 36, erano in metallo o in rame, rivolte verso il basso.

Veniva suonata poggiandola sulla spalla sinistra, dove erano posizionate le corde più acute.

L’evoluzione dello strumento è testimoniata non solo dagli esemplari ritrovati, ma anche da una ricca iconografia e dalle arpe incise sulle croci celtiche.

La letteratura mitologica irlandese è colma di episodi che vedono la presenza dell’arpa celtica o degli arpisti: nelle storie tradizionali, soltanto i bardi e gli stessi re potevano averne una.

In altre parole, questo strumento musicale era un simbolo di potere: nel ciclo arturiano, si racconta addirittura di un Merlino che suonava l’arpa e che attraverso di essa riuscì a far lievitare alcuni massi.

Con l’arrivo degli inglesi dopo l’anno 1000, la cultura celtica venne soffocata e così pure il ruolo dei cantori: furono addirittura emanate leggi che ne limitavano il potere o bandivano l’uso dell’arpa (come quella emanata da Enrico III). Proprio perché i potenti avevano compreso quanto fosse importante questo strumento a corde e che non si potevano reprimere i costumi irlandesi senza colpirlo direttamente.

Nonostante tutto, l’arpa celtica continuò la sua metamorfosi e riuscì a sopravvivere: al XVI secolo appartengono le biografie degli ultimi bardi irlandesi e da lì in poi l’arpa verrà sostituita dalla sua versione più moderna, quella a pedali.

L’arpa celtica ritornerà in auge soltanto nel XX secolo, grazie a una riacquisita popolarità e curiosità nei confronti della musica irlandese. Un lasso di tempo considerevole, in cui lo strumento entrerà comunque a far parte in maniera stabile delle orchestre.

Arpa e timpano – tra leggende irlandesi e celtiche – video del canale “uno sguardo al passato”

La figura del suonatore d’arpa

In epoca medievale, gli arpisti erano degni di grande considerazione e li troviamo spesso nelle immediate vicinanze di principi e capi.

Il loro ruolo non si esauriva a quello di semplici menestrelli, in quanto erano visti come poeti e cantori, custodi raffinati di un vero e proprio patrimonio culturale.

I bardi si accompagnavano ai clan, alle battaglie o alla nobiltà ed erano in grado di narrare vere storie in musica: queste ballate giravano attorno a svariati temi, dall’amore alla magia, fino alla guerra.

Per via di questa importanza, la carriera di arpista divenne molto ambita e presto nacquero scuole dedicate ad insegnare non solo la tecnica dello strumento, ma tutto l’universo circostante ad esso: poesia e declamazione, per un bardo, rivestivano un peso pari alla tecnica musicale. Tanto che tra le due arti alcuni bardi ritenevano più preponderante la poesia.

L’arpista assumeva le sfumature di un vero narratore, al quale era affidato il compito di trasmettere la tradizione orale celtica.

Diversi arpisti/cantori divennero famosissimi: Rory Dall O’Cahan, Arthur O’Neill e il leggendario arpista cieco Turlough O’Carolan.

Vissuto fra il 1670 e il 1738, egli è considerato il più grande compositore arpista irlandese, oltre ad essere ancora oggi punto di riferimento per tutti coloro che suonano l’arpa celtica.

Reso cieco dal vaiolo, O’Carolan cominciò a percorrere l’Irlanda in lungo e in largo, componendo diversi pezzi di musica popolare, dotati di una forte qualità poetica. Questo musicista viene considerato l’ultimo bardo della storia.

Com’è fatta l’arpa celtica

L’arpa celtica si compone di 47 corde con un’estensione di sei ottave e mezza e intonata in do bemolle maggiore (suoni diversi si possono ottenere grazie alle chiavi).

Questo strumento musicale è formato da 1.415 pezzi differenti, il più delle volte in legno finemente intagliato.

Le corde, che ora sono di metallo, nell’antichità erano di budello di pecora e vengono pizzicate, mentre la storia riporta che già in tempi remoti l’arpa possedeva una base su cui veniva poggiata, al fine di suonarla più agevolmente.

Differenze arpa a levette e arpa a pedali – Video di made in orchestra

Come si suona

Il genere di corde dell’arpa celtica incide anche su come si suona.

Se le corde sono in nylon, budello o carbonio, producono un suono più dolce, tipico delle arpe presenti nelle orchestre; vanno perciò suonate col polpastrello e richiedono maggiore forza nelle dita.

Le arpe celtiche con corde metalliche, invece, posseggono un timbro più potente simile a quello delle chitarre folk, che essendo molto lungo ha bisogno di essere fermato; si suonano con le unghie lunghe e richiedono un enorme controllo.
Si dice che anticamente la più grande punizione per un bardo fosse proprio tagliargli le unghie, infatti per secoli si sono usate solo queste per suonare l’arpa.

Poggiandola sulla spalla, l’arpa celtica va suonata con entrambe le mani, le quali pizzicano le corde.

La particolare struttura dello strumento, con corde e dimensioni differenti, fa sì che venga suonato in maniera diversa da un’arpa comune: diversa è la posizione delle mani, del corpo e la forza muscolare applicata.

Guardando i suonatori d’arpa celtica, si nota subito come i loro movimenti appaiano leggiadri nonostante i pezzi siano spesso articolati e veloci, tanto quanto il tipo di suono che questo strumento produce.
Nelle ballate, l’arpa celtica consente alle dita di muoversi con più agilità e di effettuare minor pressione sulle corde.

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L’arpa celtica oggi

Grazie al revival della musica tradizionale irlandese, avvenuto a metà del 1900, sempre più persone hanno iniziato ad apprezzare questo strumento musciale, assieme al suo repertorio e al bagaglio culturale.

Di conseguenza sono nati diversi gruppi folk irlandesi in cui sono presenti arpisti, alcuni dei quali hanno riscosso un buon successo commerciale, come i Chieftains.
Agli artisti irlandesi si deve il merito di essere riusciti ad attirare una enorme platea di appassionati, grazie anche a questo genere musicale molto melodico e orecchiabile.

Tra gli arpisti più famosi possiamo annoverare Gráinne Hambly, invece la Celtic Harp Orchestra è la più grande orchestra di arpe celtiche in Europa.

In Italia, tra i cantanti pop Angelo Branduardi ha incluso l’arpa e le musiche irlandesi nella sua produzione artistica, che guarda in maniera particolare ai tempi antichi, tanto che è stato soprannominato “il bardo”. Con lui ha collaborato un altro importante arpista celtico, Alan Stivell.

A partire dal XIX secolo, questo strumento musicale si è “femminilizzato” ed è stato suonato da un numero sempre maggiore di donne.

Nella musica odierna sono diverse le arpiste famose e ne esistono anche alcune che hanno fatto parte di gruppi, come Moya Brennan dei Clannad, band che ha fuso il pop moderno col retaggio irlandese.

Quanto cosa un’arpa celtica

I prezzi per acquistare un’arpa celtica possono partire da 300-400 euro per modelli più industriali e dai materiali meno pregiati fino a migliaia di euro per i prodotti di alta liuteria.


APPROFONDIMENTI:

Articolo sull’arpa bardica

Articolo sugli antichi cantori celtici

Sito dell’Associazione Italiana dell’Arpa