Amplificatori per cuffie, una guida alla scelta

Amplificatori per cuffie

L’esigenza di un amplificatore per cuffie viene spesso, ed erroneamente, ricondotta agli integralisti della qualità sonora che richiedono, e pretendono, una resa audio maniacalmente perfetta. In realtà chiunque può trarre benefici, anche notevolmente consistenti e soddisfacenti, dall’impiego di un amplificatore per cuffie. E ormai la loro capillare commercializzazione e diffusione, non più solamente negli ambienti professionali o audiofili, ha aperto ad un mercato per tutte le tasche ed esigenze.

Ad ogni cuffia il suo amplificatore

Iniziamo col dire che un amplificatore per cuffie ha un semplice quanto arduo scopo: restituire all’utilizzatore un audio ripulito da ogni impedenza e interferenza date da un isolamento non adeguato dell’uscita audio dal resto del circuito elettrico. Il tutto potenziando aspetti dello spettro audio, dai toni ai bassi, al volume e alla qualità cristallina.

Spesso si insegue questo scopo attraverso l’acquisto di cuffie hifi performanti e costose. E di certo una cuffia ad alta resa audio fa il suo lavoro molto bene, ma purtroppo non è la cuffia, nemmeno laddove viene offerta una prestazione tecnica eccellente, ad avere la responsabilità dell’amplificazione audio. Questa è del tutto prerogativa e compito del sistema interno al dispositivo a cui colleghiamo la cuffia. Se un’uscita audio per cuffie non viene ben isolata dal resto del circuito elettronico, restituisce interferenze date dalle meccaniche elettriche in essere per la riproduzione. Ad esempio la lettura di un cd, la lettura di un hard disk o il funzionamento di ventole ecc. Ogni evento elettronico e meccanico interno al dispositivo che sta emettendo il segnale audio può interferire col segnale degradando infine la qualità sonora. E purtroppo va detto che le uscite audio raramente sono davvero isolate a dovere. Anche negli apparecchi particolarmente costosi o professionali, l’isolamento non è mai, per questioni quasi fisiologiche alle funzionalità del dispositivo, del tutto completo.


Ma ecco che lì un amplificatore per cuffie interviene assorbendo il segnale audio e rielaborandolo massimizzandone la qualità sotto molteplici aspetti e, per l’appunto primo fra tutti, la pulizia da ogni interferenza e latenza.
Ma attenzione, la qualità della resa che offre la cuffia deve comunque essere all’altezza. Con cuffie particolarmente economiche e poco performanti, si avranno certamente delle migliorare ma potrebbe non raggiungersi l’alta risoluzione audio tanto agognata. In un paio di cuffie a buon mercato si potrebbero apprezzare vantaggi unicamente legati all’aumento del volume, senza ovviamente degradare l’audio e un generale, ma marginale, miglioramento della qualità del suono.

Ogni amplificatore per cuffie deve avere la cuffia che merita!

Altrimenti è come dare una ferrari ad un neo patentato. Al contrario, invece, sarebbe come dare un’apecar a Schumacher e pretendere pure vinca la formula 1.

L’amplificatore di segnale deve letteralmente pilotare le cuffie. Essi funzionano su tutte le cuffie a bassa latenza, ossia la stragrande maggioranza delle cuffie che offre il mercato. Molto più proficuo, dovendosi fare i conti in tasca e trovandosi magari costretti a fare delle rinunce, optare per un amplificatore di cuffie meno costoso e professionale, ma addizionarlo ad un paio di cuffie invece di ottima qualità per avere già risultati più che sorprendenti. Ovviamente l’ideale rimane l’interfacciare delle ottime cuffie ad un ottimo e completo sistema di amplificazione dell’uscita audio.

I benefici principali di un amplificatore per cuffie si traducono in volume più alto e che non degrada il suono. Medio alti limpidi, definiti e chiari. Bassi più intensi, profondi e vibranti. Qualità sonora complessiva estremamente migliorata e, come accennato, ripulita da ogni difetto e interferenza di fondo che può avvelenare il suono o accompagnarlo con un lontano ma pungente fruscìo.

Tipologie amplificatore audio

Vi sono tanti tipi di amplificatori, dalle funzionalità analogiche e digitali più disparate. Ma possiamo comunque catalogare le tipologie di amplificatori per cuffie in due grandi macro gruppi: gli amplificatori valvolari e a stato solido.

Gli amplificatori valvolari

Gli amplificatori valvolari sfruttano delle valvole termoioniche che, attraverso l’amplificazione del segnale elettrico, elaborano una resa audio ottimale. Questa tecnologia permette loro di funzionare ad alta tensione. Ottimi per cuffie ad alta latenza. La qualità del suono prodotto viene definita audio valvolare, ma non vi sono effettivi e tangibili benefici addizionali rispetto ad un amplificatore per cuffie a stato solido.
Anzi, va evidenziato che la tecnologia valvolare consuma molto e tende a surriscaldarsi. Le valvole, che possiamo vedere fuoriuscire dal dispositivo presentadosi come due lampadine, vanno cambiate dopo un limite d’utilizzo che varia da modello a modello. Vi sono amplificatori con valvole che garantiscono 3000 ore, o 5000, persino 8000. Ma col consumarsi delle valvole spesso può risentirne anche l’effettiva qualità del suono, motivo per cui non si sfrutta sempre e comunque l’intera durata della valvola. E quando questa deve essere cambiata, perchè esausta o perchè inizia a difettare il suono, il loro costo non è quello che definiremmo esattamente economico.
Se si ha il desiderio di provare l’audio valvolare si consiglia di optare su una Pathos Aurium o un Sabaj Audio PHA3, dal costo decisamente basso. Degna di nota è anche la LOXJIE P20 Full Balance. Essenziale nella forma, rispetto alle precedenti, ma più robusta e resistente.


Gli amplificatori a stato solido (o a transistor)

Gli amplificatori per cuffie a stato solido si affidano invece ad un transistor che tratta il segnale, restituendolo per l’appunto in cuffia. I consumi sono bassi, un sistema di ventole e raffreddamento ad aria non porta mai a surriscaldamento e incontrano un rapporto qualità prezzo decisamente ottimale. Tanto da ritrovarsi ad avere una qualità prestazionale che vale più di quanto viene pagato.
Inoltre sono particolarmente indicati anche per le cuffie a bassa latenza, quindi quasi letteralmente qualsiasi cuffia in commercio.
Inutile dire che si consiglia, per tutti gli aspetti appena visionati, l’acquisto di un amplificatore per cuffie di questo genere e cedere al valvolare giusto se ci si vuol abbandonare al fascino di quel tipo di tecnologia.
Si raccomanda un S.M.S.L SP200 THX AAA-888, che eccelle per potenza e definizione ad un costo che, per la fascia qualitativa molto alta dove si pone, diviene davvero irrisorio. Focal Arche è un altro marchio che va tenuto sott’occhio. Ma se non vogliamo badare a spese allora la direzione in cui guardare è fra Lehemann Audio Black Cube, o un SPL Phonitor SE.

Amplificatori smart portatili

Degni di nota sono gli amplificatori per cuffie portatili. Rientrano nella categoria effettiva di quelli a transistor, ma caratterizzati da una portabilità e manegevolezza veramente comoda, a fronte di una qualità sempre ottima. Ma non sono particolarmente indicati se si sta cercando un audio hi fi in cuffia per dispositivo video, cinematici, impianti stereo ad alta fedeltà per uso domestico o professionale. Sono però ottimi per tutti quei dispositivi anche a loro volta portatili o per sfruttarne la trasportabilità così da portarlo con sè in vacanza, in una seconda abitazione meno vissuta o in viaggio. Qui la scelta al prodotto è ancora più ampia, ma i modelli d’eccezione da raccomandare ad occhi chiusi sono due. Il FiiO K3 DAC USB-C o il Fiio A1. Ma se non è su FiiO che volete puntare, ripiegare su un Sabaj Da3 o su un iFi hip-Dac dovrebbe lasciarvi soddisfatti allo stesso modo.


Funzionalità conversione DAC (Digital Analog Converter)

Diffusa in tutti gli amplificatori da cuffia, ma effettivamente più frequenti in quelli a transistor, o a stato solido, è la funzionalità DAC. Questa funzionalità, grazie ad una connettività completa e variegata del dispositivo (ad esempio attraverso porte USB), lo trasforma in un vero e proprio convertitore digitale/analogico.