Sassofono (o sax): tipi e caratteristiche

Tipi di sassofono

Il sassofono (o saxofono, o più comunemente sax), è entrato nell’immaginario collettivo e nel cuore di chi ama la musica, nonostante si tratti di una invenzione piuttosto recente rispetto alla maggioranza degli strumenti musicali.

Merito della sua versatilità, che lo rende adatto a tutti i generi musicali e in ogni ambito immaginabile: dalla banda al jazz, dal soul al rock più estremo, dal funk alla classica e ovviamente al pop.
Non esiste uno strumento altrettanto utilizzato nella musica, sia per quanto concerne la timbrica che per il ruolo.

Il sax viene impiegato spesso in sezione con altri strumenti a fiato; nelle orchestre e big band, si eleva frequentemente al rango di solista con una varietà di suoni in grado di colmare le frequenze lasciate libere da trombe, tromboni e clarinetti.

Sia che venga suonato con un alito d’aria o impetuosamente, con una vena romantica o scatenata, il sax rivela le vibrazioni e l’emotività più profonde di chi lo suona.

La versatilità del sassofono è dovuta al fatto che questo strumento è stato realizzato in una gamma molto varia, per assecondare le esigenze di generi musicali molto diversi tra loro.
Intraprendiamo quindi questo viaggio alla scoperta di tutti i tipi di sassofono esistenti.

La storia

Il belga Antoine Joseph Sax, detto Adolphe Sax, ha dedicato la sua vita allo studio degli strumenti aerofoni.
Nel 1840, alla ricerca di un suono caldo e avvolgente, un esperimento dopo l’altro, realizzò l’invenzione che lo rese immortale.
Da subito il sassofono godette di “endorsement” importantissimi. Estimatori del calibro di Hector Berlioz e Gioacchino Rossini, con il loro apprezzamento, aiutarono non poco la diffusione del sax.
Brevettato nel 1846, il sassofono entrò subito in tutti i corpi bandistici della Francia e l’ingegnere Sax ne divenne fornitore in regime di monopolio.

Nei decenni successivi furono apportate numerose modifiche che resero lo strumento più completo e versatile.
Dopo il decesso dell’inventore, avvenuto nel 1894, la sua società fu rilevata dalla “H. Selmer & Cie” che portò definitivamente il sassofono alla ribalta mondiale.
Il sax diventa un elemento insostituibile nelle bande militari degli Stati Uniti e da subito entra prepotentemente nelle jazz band del Paese, rappresentando il simbolo di questo genere musicale.

Come è fatto il sassofono

Il sax, pur essendo realizzato in metallo, fa parte della famiglia dei legni e non degli ottoni, poiché il suono viene emesso grazie alla vibrazione di un’ancia ricavata dal legno di canna.
Nato come strumento per l’utilizzo militare, l’ing. Sax preferì realizzarlo in ottone, più resistente rispetto al legno; quest’ultimo infatti risultò troppo sensibile alle variazioni di clima e umidità.
Rispetto al clarinetto da cui in parte deriva, il sassofono è dotato di un canneggio conico anziché cilindrico; questo elemento ha conferito un grande vantaggio in termini di proiezione e volume del suono.
Il principali elementi che compongono il sax sono: il bocchino, il collo, il fusto, le chiavi e la campana. Sul bocchino viene fissata l’ancia, la sottile lamina in legno (ma può essere anche in altro materiale) la cui vibrazione origina il suono.
Il collo separa il bocchino – su cui viene montato – dal resto dello strumento, le cui parti costituiscono un corpo unico. Le chiavi sono i caratteristici “tasti” – normalmente 23 – che servono per aprire e chiudere i fori presenti sul corpo dello strumento, regolando il flusso dell’aria e variando così l’altezza delle note.
Secondo la tecnica più utilizzata, a ogni dito corrispondono delle chiavi montate in posizione ergonomica; il pollice destro serve a tenere saldo lo strumento, col sinistro si utilizza anche il portavoce, tasto che serve a eseguire le note nella seconda ottava.

Tipi di sassofoni

Secondo il creatore dello strumento, Adolphe Sax, la grande famiglia dei sassofoni era composta da 14 differenti tipologie di strumenti. Alcuni di questi non vennero mai realizzati se non a livello di prototipo, altri sono progressivamente diventati obsoleti o impiegati molto di rado.

Cominceremo quindi a descrivere quelli comunemente più utilizzati, in ordine decrescente di altezza musicale, per passare in seguito agli altri tipi.
Premettiamo che tutti i sassofoni hanno diteggiature simili, quindi per il musicista è abbastanza semplice passare da uno strumento all’altro a seconda delle contingenze.

Sassofono soprano

È il sassofono più acuto tra quelli comunemente utilizzati. Accordato in Sib, il sassofono soprano può essere sia curvo che dritto ed ha un caratteristico timbro dolce e sottile con una inflessione nasale che può ricordare l’oboe.
La Borgani, storica azienda artigianale, qualche lustro fa ne ha inventato un modello che, grazie alla campana intercambiabile, permette al sassofonista di variare le caratteristiche di timbro e volume.
I più importanti profeti del sax soprano sono stati Sidney Bechet, il John Coltrane di “My favorite things” e più recentemente Wayne Shorter e Dave Liebman.

Sassofono contralto o alto

Versatile, eclettico e comunemente utilizzato, il sassofono contralto in Mib è un perfetto compromesso tra timbrica e dimensioni. Dotato di notevole intensità sonora esiste anche in versione dritta, abbastanza rara. Per le sue caratteristiche in termini di peso ed ergonomia rappresenta la scelta ideale per chi si avvicina allo studio dello strumento.
Il sax contralto è sinonimo di jazz e be bop. Tra i massimi virtuosi di questo strumento ricordiamo musicisti del calibro di Charlie Parker, Eric Dolphy, Ornette Coleman e i nostri Stefano di Battista e Francesco Cafiso.

Sassofono tenore

Riconoscibile dalla caratteristica gobba sul collo, il sax tenore è tra i più diffusi strumenti della famiglia. In Sib, viene utilizzato da sempre nel jazz; immancabile nelle bande musicali, nelle orchestre e nei quartetti di soli sassofoni.
Tra i più importanti ambasciatori di questo strumento ricordiamo Lester Young, Sonny Rollins, Coleman Hawkins, Stan Getz e Clarence Clemmons.

Sassofono baritono

Il sax baritono è in Mib. È il più grande tra i sassofoni comuni ed è caratterizzato dal collo a riccio, progettato per limitarne le dimensioni.
Il suono grave e basso complementa o sostituisce spesso quello della tuba nell’utilizzo bandistico.
I moderni sax baritono hanno una chiave supplementare sulla campana, appositamente allungata, che consente di ottenere il La grave, nota particolarmente bassa.
Tra gli esponenti più noti di questo strumento citiamo Gerry Mulligan, Cecil Payne, Dana Colley e l’italiano Carlo Actis Dato.

Altri tipi di sassofono

Presentiamo ora, sempre in ordine di altezza decrescente, le altre tipologie di sax con le loro principali caratteristiche.

Il sassofono sopranissimo è molto raro, di dimensioni ridotte e solamente dritto.
In Sib, la sua messa a punto definitiva è recentissima essendo stato realizzato dal produttore artigianale tedesco Eppelsheim solamente vent’anni or sono.

Il sassofono sopranino – in Mib – può essere sia dritto che curvo. Strumento inusuale, è utilizzato quasi esclusivamente in orchestre di soli sassofoni di cui è il componente col suono più acuto.

Il sassofono soprano in Do, (come il C-Melody che descriveremo più avanti) rarissimo e ormai in disuso, era accordato un’ottava sopra rispetto al precedente.

Il sassofono mezzo soprano in Fa. Realizzato prevalentemente in versione curva, era un sax alto più piccolo e possedeva delle caratteristiche molto innovative. Infatti era dotato di una chiave (come quella del baritono) che gli consentiva di giungere in basso fino al La grave e ben due chiavi supplementari che permettevano di raggiungere, in alto, il fa♯ e il sol sovracuto. Anche a causa del costo elevato, questo strumento ebbe uno scarso successo commerciale e i rari esemplari esistenti hanno prezzi altissimi per i collezionisti.

Il sassofono C-Melody in Do ha conosciuto un certo successo tra il 1910 e il 1920. Strumento rarissimo e da collezione, di non semplice utilizzo, è stato recentemente riproposto da alcuni costruttori con l’impiego di meccaniche moderne e rivisitate.

Il sassofono basso, in Sib, ha conosciuto un buon successo nelle band dixieland degli anni Venti. Oggi è raro e utilizzato solo nelle orchestre di sax e nelle bande del sud Italia in cui supporta il sax baritono.

Il sassofono contrabbasso in Mib, è uno strumento enorme, pesante e poco utilizzato. Ha una estensione di un’ottava sotto il baritono e ne esiste anche una versione in Do, realizzata solo come Tubax (incrocio tra tuba e sax) dall’artigiano Eppelsheim.

Il sassofono subcontrabbasso in Sib – lo citiamo per essere esaustivi – non è mai stato impiegato in musica. Fu progettato per avere una estensione di un’ottava sotto il sassofono basso. Al mondo ne esistono sei esemplari tra i quali spicca quello realizzato dall’artigiano brasiliano J’Elle Stainer. Il sassofono guarda al futuro grazie all’invenzione degli EWI, i sintetizzatori a fiato, ormai molto diffusi. In realtà non si tratta di veri sax, ma la diteggiatura è molto simile e vengono adottati dai sassofonisti alla ricerca di nuove sonorità.

Il sassofono, un ruolo centrale nella musica

Il sassofono ha attraversato da protagonista tutto lo scorso secolo.
Nelle bande, poi nel jazz e nella classica, è diventato uno degli strumenti più utilizzati nel pop da classifica.
Uno strumento coinvolgente da studiare e suonare, pronto a regalare enormi soddisfazioni a coloro che si avvicinano al mondo musicale.