Marimba tra storia e sonorità tribali

Marimaba

La cultura della musica in Africa è una materia molto affascinante, fatta di ritmi a sfondo religioso e suoni mistici, che vengono ricavati dai più svariati strumenti. A seconda della regione in cui ci si trova, ci si può imbattere negli oggetti più diversi, ma tutti accomunati da una produzione artigianale che denota una grande manualità e una vera passione per la musica. Apparentemente possono sembrare strumenti primitivi, ma sono in grado di produrre melodie uniche e molto suggestive.

Di seguito ci soffermeremo sulla marimba, ripercorrendone la storia e illustrandone alcune caratteristiche tecniche.

Che cos’è la marimba e quali sono le sue origini

Si tratta di uno strumento a percussione idiofono, costituito da una serie di tavole in legno allineate, al di sotto delle quali sono inseriti elementi che fungono da risuonatori (tradizionalmente zucche essiccate e scavate, oppure canne di bambù particolarmente grosse). Le origini di questo strumento sono africane (anche se alcuni sostengono che si tratti della versione semplificata e primitivizzata di uno strumento orientale), sebbene esso si sia diffuso poi in America Centrale e Meridionale grazie agli schiavi neri, divenendo particolarmente rappresentativo della musica folcloristica. In seguito divenne popolare anche negli Stati Uniti e in Europa, nel XVI secolo, adeguandosi soprattutto al jazz e alla musica leggera. Da allora le innovazioni si sono susseguite fino a dare origine alla xilomarimba, coi risuonatori in metallo e in grado di coprire un’estensione fino a 5 ottave, rivelandosi dunque un elemento che si armonizza perfettamente nelle orchestre e si adatta a diversi generi di musica.

Le caratteristiche della marimba cambiano di zona in zona: se al nord del Sahara è un oggetto pressoché sconosciuto per via della mancanza di legno, il materiale fondamentale per costruirlo, nel sud del continente africano si trovano versioni elaborate e perfezionate. Ma anche nel corso del tempo si sono susseguiti differenti modelli: i primi prototipi tradizionali vennero rielaborati a partire dal XIX secolo, quando venne introdotto uno strumento del tutto simile allo xilofono, ma con la tastiera in legno, privo di risuonatori. In seguito la tastiera venne ampliata a 67 tavolette, e una seconda fila di tasti venne aggiunta per poter produrre anche le note alterate. Nei primi del ‘900, invece, vennero nuovamente inseriti i risuonatori e nacque la nabimba, ovvero la variante statunitense della marimba, con la quale iniziarono i concerti per portare questo strumento all’attenzione del pubblico e farne conoscere le potenzialità, fino al 1930, quando venne organizzato un ensamble che prevedeva la partecipazione di 15 nabimbe. Ma uno dei punti più alti dell’evoluzione della marimba fu senz’altro l’istituzione della International Marimba Simphony Orchestra, nel 1935, per la quale vennero selezionati 100 esemplari perfettamente intonati e risuonanti, da suonare con particolari mazzuole. In seguito, la marimba divenne sempre più diffusa, fino a che non si diede il via alla sua produzione industriale e al suo utilizzo per suonare i generi musicali più moderni, anche tramite pezzi appositamente scritti.

Le caratteristiche tecniche della marimba

La marimba è uno strumento a percussione e, come tale, di fondamentale importanza è il movimento che viene prodotto dalle tavolette in legno, che devono dunque essere realizzate con un materiale che presenti determinate qualità, soprattutto il giusto grado di elasticità, capace di garantire un timbro chiaro.

Inoltre, anche la consistenza deve essere ben robusta, in modo che lo strumento possa resistere all’utilizzo ripetuto. I tentativi che si susseguirono nel tempo furono parecchi, e spaziavano dal palissandro brasiliano (che peccava di resistenza) all’ormigo centroamericano, fino al palissandro delle Honduras, che oltre a essere più gradevole a vedersi, si rivelò anche più duraturo. Molti costruttori, oggi, impiegano dei legni sintetici appositamente studiati per produrre il miglior effetto. Con essi vengono realizzate tavolette in misure variabili, larghe da 4 a 6 cm e lunghe da 19 a 45 cm.

Anche la loro forma deve rispettare degli standard precisi, in quanto è essenziale per produrre il suono corretto. La parte inferiore è intagliata a formare un piccolo arco, così da poter restituire limpidamente dei suoni gravi: un incavo più profondo corrisponde a una più bassa intonazione.

Ma a determinare il risultato dell’esecuzione e il tono del suono non è solo la profondità dell’inarcatura: uno dei fattori che possono incidere su questo aspetto è la temperatura. Idealmente, quella alla quale si ottengono i migliori risultati in termini di esecuzione si aggira intorno ai 21 gradi, ma quando questa aumenta, il tono delle tavolette cala. La conseguenza è la produzione di un disequilibrio con la lunghezza del tubo di risonanza, che causa un abbassamento anche della risonanza tonale. Al contrario, se la temperatura è più fredda il tono sarà maggiore. Si tratta di un problema che crea una notevole instabilità, e per questo motivo si è trovata una soluzione: in corrispondenza della fiancata sinistra, all’interno, sono posti diversi attacchi, in modo da poter ogni volta regolare il posizionamento delle casse di risonanza.

Come abbiamo accennato in precedenza, oggi la marimba non è più lo strumento tradizionale che veniva realizzato artigianalmente da veri maestri della manualità, ma si realizza in fabbrica, e ciò ha reso possibile alle industrie optare per una serie di accorgimenti che potessero facilitare il trasporto grazie, ad esempio, alla realizzazione di intelaiature smontabili e semplicissime da assemblare. I singoli elementi della tastiera, invece, disposti su due ordini, sono uniti tra loro grazie a un filo morbido, che li collega passando attraverso dei fori che si susseguono orizzontalmente. Al di sotto della parte centrale, invece, sono posizionate delle canne in lamina metallica, il cui ruolo è quello di fungere da risuonatori. In commercio si possono trovare differenti versioni di questo strumento, che variano anche in base alla misura. La più diffusa è quella che copre 4 ottave, ma ci sono modelli che arrivano a 4 ottave e mezza, o addirittura a 5 e condividono molte caratteristiche con la xilomarimba. Inoltre, alcuni particolari modelli godono di una maggiore estensione per quanto concerne i registri gravi, e pertanto vengono chiamati Marimba Basso.

Il suono della marimba

La marimba si adatta ad essere suonata in molti contesti, grazie alla particolare armonia del suo suono, lieve e avvolgente, dalle sfumature calde e molto piacevole soprattutto quando vengono impiegate delle bacchette morbide. Queste sono fondamentali per suonare la marimba, che segue lo stesso principio dello xilofono, da questo punto di vista. Più precisamente, la marimba si può suonare con due o quattro bacchette, impiegando differenti tecniche. Le mazzette possono presentare diverse consistenze, a seconda del materiale che le ricopre, che può essere corda, filo oppure gomma. In particolare sono queste ultime, o quelle rivestite in feltro, che si adattano meglio ai suoni più forti e alle dinamiche più ritmate, che richiedono pienezza e volume.

Inoltre, suoni diversi si ottengono anche colpendo differenti zone delle tavolette. Il centro coincide con quella in cui la percussione è maggiore, ma l’effetto che si desidera ottenere non necessariamente è questo: ad esempio, nei passaggi rapidi bisogna colpire il bordo, nella porzione posta in prossimità dell’angolo, dove il suono fuoriuscirà più corposo.

Infine, come abbiamo visto, la marimba è un ottimo strumento di accompagnamento che si utilizza all’interno di un’orchestra, grazie alla sua capacità di armonizzarsi alla perfezione con moltissime altre voci, soprattutto quelle dei legni e degli strumenti a fiato in generale. Tuttavia, data la natura delicata e poco penetrante del suo suono, si dovrebbe evitare di utilizzare la marimba per eseguire pezzi troppo affollati da altri strumenti, dal momento che essa tenderebbe a scomparire. Per questo motivo in molte occasioni le si dedica un a solo.