L’organo Hammond, il suono e l’invenzione di un genio

Organo Hammond B3 - Author jmorland

L’organo Hammond prende il nome dal suo “papà”, il grande e geniale ingegnere e progettista Laurens Hammond, colui che a 14 anni si presentò alla Renault per proporre un dispositivo per il cambio automatico da lui stesso progettato. La casa automobilistica francese respinse la proposta del giovane che tuttavia non si fece scoraggiare da quel rifiuto ben conscio delle sue straordinarie capacità. Laurens Hammond si può infatti definire senza timore di smentita, un vero e proprio genio.

Nel corso della sua vita, l’ingegnere nativo di Evanston, una cittadina dell’Illinois, ha pensato, progettato e realizzato molteplici invenzioni in svariati campi, da quello cinematografico dove è stato uno dei precursori del 3D con la realizzazione del sistema stereoscopico cinematografico Teleview (il primo, seppur rudimentale, supporto per la visione di immagini in movimento tridimensionali), a quello bellico per il quale ha sviluppato controlli per i missili teleguidati e sensori ad infrarosso e luminosi per la guida delle bombe.

Quella di Laurens Hammond è stata dunque una carriera eterogenea e versatile, ricca di intuizioni geniali e invenzioni che hanno cambiato il mondo ma la più nota e di maggior successo è senza dubbio quella legata allo strumento elettrico che, come anticipato, porta il suo nome, l’organo Hammond.


“Dare” la musica a tutti, il sogno di Laurens Hammond

Laurens Hammond, sebbene non fosse un musicista, era un grandissimo appassionato di questa meravigliosa forma d’arte e sognava di poter rendere più accessibile per tutti uno strumento molto sofisticato come il pianoforte. L’ingegnere di Evanston voleva insomma fare il “suo” per permettere a quante più persone possibili di godere degli effetti benefici della musica, di avvicinare quante più persone possibili ad una delle forme d’arte più emozionanti che l’essere umano sia mai stato in grado di concepire. E per un uomo come Laurens Hammond, fare il “proprio” significa ingegnarsi, osservare, pensare, smanettare con ingranaggi e strumenti, fare calcoli e riflessioni. In breve, inventare. Ed è esattamente quello che ha fatto.

Nel 1933 decise allora di iniziare a studiare per capire come poter realizzare questo suo sogno. Per far ciò, acquistò un pianoforte usato e cominciò con lo scartare tutto tranne la meccanica della tastiera che utilizzò come una sorta di controller dello strumento per realizzare degli esperimenti su diversi metodi per la generazione del suono fino a quando non trovò quello che egli ritenne essere il più funzionale progettando così la ruota fonica, in inglese tonewheel.

Durante tutto il processo produttivo, Laurens Hammond ha potuto contare anche sul decisivo aiuto del contabile della sua azienda, il signor W.H. Lahey, il quale era l’organista della St. Christopher Episcopal Church. Hammond chiese spesso delucidazioni al suo contabile soprattutto per quanto riguardava la qualità del suono del “nuovo” strumento. L’esperienza in materia di Lahey, insieme alle straordinarie capacità ingegneristiche e progettuali di Hammond furono le chiavi di volta per la realizzazione dei primi modelli dell’organo elettrico. A testimoniare l’eccellente lavoro svolto sono proprio tutti gli organi Hammond originali che sono ancora in funzione e in circolazione.

1934, l’Organo Hammond viene brevettato…anche per combattere la crisi!

E’ l’inizio del 1934, precisamente il 19 di Gennaio, quando Laurens Hammond, ultimato il suo progetto, si precipita a depositare la domanda per far brevettare la sua ultima invenzione. Siamo nel cuore della crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti D’America e tutto il mondo occidentale in seguito al disastroso crollo della borsa di Wall Street avvenuto cinque anni prima, nel tristemente celebre giovedì nero del 24 ottobre 1929. In questo contesto economico e sociale l’ufficio brevetti, vedendo per altro il nome di una vera e propria celebrità da quelle parti, approva la richiesta in tempi brevissimi perché la speranza è che la nuova invenzione di Laurens Hammond possa aiutare a creare nuovi posti di lavoro, fondamentali per combattere la disastrosa crisi che imperversava nella società americana in quegli anni.

Storia e suono dell’hammond – Video pubblicato da uovo cosmico

Il successo dell’organo Hammond

Il nuovo strumento fu presentato al pubblico nell’aprile del 1935 e il primo storico modello, il Model A, fu disponibile a partire dal giugno dello stesso anno. La presentazione avvenne con una performance di Milt Herth alla radio stazione Wind. Herth fu una figura chiave nel successo dell’organo perché lo utilizzò appena disponibile e aiutò Hammond a perfezionarlo.
L’ascesa dell’organo elettrico avvenne però durante la Seconda guerra mondiale, dove fu lo strumento principale nelle cappelle statunitensi dove i militari si riunivano per pregare durante il conflitto bellico. L’organo Hammond rappresentò così per milioni di giovani americani, la cristianità, la fede, la spiritualità, la speranza, in uno dei momenti più atroci della storia dell’umanità. Ed è probabilmente per questo motivo che anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il nuovo strumento vide crescere enormemente la sua popolarità.


La diffusione negli anni ’50 e ’60

Negli anni ’50 moltissimi musicisti jazz iniziarono ad utilizzare i nuovi suoni dell’organo elettrico che nel decennio successivo si affermò in maniera definitiva anche nella musica pop. In questi due decenni, infatti, questo strumento fu impiegato moltissimo nella realizzazione di album easy listening diventando così uno degli strumenti musicali più apprezzati e conosciuti dal grande pubblico.

Il suono dell’Hammond venne arricchito in questo periodo da un altro inventore Donald Leslie, che per l’appunto aggiunse all’organico elettrico l’amplificazione Leslie per dargli maggiore spazialità e varietà al suono.

Hammond b3 con leslie 770 – video di Andreas Hellkvist

L’apogeo degli anni ’70 e ’80

I decenni degli anni ’70 e ’80 rappresentano per l’organo Hammond il momento probabilmente più alto della sua sempre fulgida storia. In questi anni infatti tantissimi artisti e gruppi rock di enorme successo si servono delle sonorità spinte e caratteristiche dell’organo Hammond per i loro brani più famosi.

Tra i tantissimi ad usufruire di questo strumento possiamo citare gente del calibro di John Lennon, Tony Banks, Rick Wright, Jon Lord e molti altri ancora.

Raccolta di brani famosi con hammond di George greene

L’organo Hammond in Italia

Anche qui da noi l’invenzione dell’ingegner Hammond ha riscontrato grande successo, in particolar modo negli anni ’70 quando moltissimi artisti nell’ambito del progressive rock se ne sono serviti per i loro pezzi: Vittorio Nocenzi, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso, Flavio Premoli per la Premiata Forneria Marconi ma anche in ambito più pop, il grande Franco Battiato lo ha suonato nel suo brano Il Silenzio del Rumore e ne era un grande fan anche Roby Facchinetti che ha suonato l’organo hammond in moltissime canzoni dei suoi Pooh.

Funzionamento e caratteristiche dell’organo Hammond

L’organo Hammond per generare i suoni utilizza la sintesi additiva delle forme d’onda armoniche. Sulla scia del suo “antecedente”, il Telharmonium di Thaddeus Cahill, l’organo Hammond sfrutta le ruote foniche, le tonewheels, che ruotano grazie ad un motore sincrono, cioè legato alla frequenza della rete elettrica e quindi costante e stabile nella sua rotazione. Il continuo avvicinarsi e allontanarsi dei denti che compongono le ruote foniche crea, in corrispondenza dei pick-up, una variazione del campo magnetico, esattamente come avviene anche quando si utilizza una chitarra elettrica.

Dal momento che le forme d’onda sono prodotte da ruote meccaniche, e non quindi da veri e propri oscillatori elettrici, gli organi Hammond originali non sono definibili come elettronici ma piuttosto come elettrici, elettromeccanici o elettrofonici.
Col variare del numero dei denti delle ruote foniche e della velocità delle stesse, varia anche la frequenza del segnale emesso.
Una caratteristica unica dell’organo Hammond sono i tiranti, in inglese drawbar, i quali permettono al pianista di variare a seconda delle sue esigenze il volume relativo al missaggio generale delle armoniche. Negli organi Hammond più popolari ed utilizzati, i tiranti o drawbar, sono 38, divisi in quattro gruppi da nove, corrispondenti a due regolazioni alternabili più altri due che regolano invece i volumi della pedaliera.

I modelli più famosi e utilizzati

Gli organi Hammond hanno una storia ormai pluridecennale, essendo stati prodotti per oltre 50 anni in un numero elevatissimo di modelli. Si possono suddividere in due macrocategorie: gli organi Hammond a console e gli organi Hammond a spinetta.

Quelli a console si caratterizzano per essere dotati di due manuali da 61 note e tra i suoi modelli più celebri ricordiamo il Model A, il primo modello mai realizzato, il B3, il modello più ricercato nonché il più famoso insieme al C3 passato alla storia perché è stato impiegato nella realizzazione di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd.

I modelli a spinetta invece sono più piccoli e hanno due manuali da 44 note, tra questi, il più celebre è senza dubbio il “L100”. L’Hammond L100 deve la sua fama al fatto che Keith Emerson era solito maltrattarlo, spostarlo, spingerlo e talvolta anche accoltellarlo (sì, avete letto bene) alla fine di ogni suo concerto.

Il prezzo degli Hammond

Escludendo i prezzi dell’usato, molto variabile a seconda delle condizioni, degli anni e delle caratteristiche dell’Hammond questi iconici organici anche oggi vengono prodotti e il loro prezzo può variare tra i 1.500 e i 6.000 euro per le versioni standard.