Dobro-chitarra resofonica, storia e caratteristiche

Dobro chitarra resofonica

La chitarra resofonica, non tutti ne sono a conoscenza, è chiamata anche dobro, i 2 nomi vengono usati come sinonimi anche se in realtà quando si parla di chitarra resofonica si intende una categoria di chitarre di cui fa parte anche il dobro. Per capire meglio la relazione tra il dobro e le chitarre resofoniche è necessario approfondire la storia.

La chitarra resofonica, Inventata e diffusa negli Stati Uniti d’America, è uno strumento musicale classificatoto al numero 321.322 del sistema Horbostel-Sachs, ed è appartenente al gruppo dei cordofoni composti con corde parallele e a pizzico. La famiglia è quella dei liuti a manico lungo e per via della sua forma e delle dimensioni è molto spesso confusa con una chitarra classica.

Una nota importante che anticipiamo: il motivo per cui la chitarra resofonica è chiamata anche dobro appartiene a una questione soprattutto legale. La Gibson Guitar Corporation ha registrato questa tipologia di strumento con il nome succitato, diffondendolo nel pubblico con una massiccia campagna di marketing che ha portato gli appassionati a identificare questa dizione con la chitarra resofonica. Possono essere chiamate dobro, dunque, solamente i cordofoni prodotti dalla Gibson, che tra l’altro hanno la particolarità di presentare un ponte spider, tipico di questa produzione che permette allo strumento di avere un suono più acuto facilitando l’azione del chitarrista.


Storia della chitarra resofonica

Fin dagli albori della disciplina musicale, la chitarra ha monopolizzato, nell’immaginario collettivo, la sintesi di essere lo strumento per eccellenza. In effetti, data la sua relativa facilità nell’essere suonata e alle grandi potenzialità espresse questo titolo è ben che giustificato. All’inizio del 900, i musicisti cominciarono a ricercare metodi e stili nuovi per suonare, in modo da fare dell’originalità il proprio punto distintivo e prevalere su artisti rivali o band rappresentanti lo stesso genere. La chitarra acustica, però, si rivelava inadeguata a questo scopo.

Per questo motivo, dal 1910 in poi i musicisti moderni cominciarono ad esprimere la loro preferenza nel suonare in ensemble, cosa che le allora chitarre classiche o acustiche non erano in grado di garantire. In particolare, queste venivano facilmente soppiantate dai mandolini che sviluppavano un volume di suono nettamente più ampio e vario. Per farsi carico della questione e trovare un modo per ovviare a questa richiesta dei musicisti, i fratelli Dopyera – immigrati dalla Cecoslovacchia negli Stati Uniti – cominciano a lavorare su quello che sarebbe poi diventato il primo modello di chitarra resofonica.

Dal momento della sua creazione, lo strumento cominciò a diffondersi a macchia d’olio nella confederazione di Stati, arrivando persino alle Hawaii dove diede vita alla tradizionale lap steel guitar, un metodo di suonare molto caratteristico che prevede di appoggiare la chitarra in orizzontale tramite uno slide di metallo. La diffusione dello strumento fu inarrestabile e i fratelli Dopyera fondarono persino una società nel 1928 a Los Angeles, la National String Instruments Corporation dando vita allo spider bridge, diventato oggi uno dei pezzi più importanti della chitarra resofonica.

Uno dei fratelli inventò quindi il risuonatore tricone, formato da uno spyder bridge con tre risuonatori. Il materiale con cui era fatto il risuonatore è il German Silver, una lega metallica. Dopo averla brevettata questo tipo di chitarra divenne all’inizio molto popolare nella musica hawaiana.

A causa della crisi degli anni 30 si decise di ridurre da 3 risuonatori a uno, il single cone, anche chiamato biscuit, che uno dei fratelli, Beuchamp, brevettò a nome suo. I fratelli così uscirono dalla società e ne fondarono una nuova, la Dopyera Brothers Manufactoring Company andando in causa contro Beuchamp contro cui vinsero nel 1933.

Le due società si fusero e nascque la National-Dobro ma la nascita della chitarra elettrica portò alla sua chiusura finché dopo la seconda guerrra mondiale alcuni fratelli crearono la DB Original per produrre il dobro a 3 risuonatori.

Si susseguirono altre società, O.M.I., poi Hound Dog, fino ad arrivare al 1993, quando la Gibson ha acquistato il marchio dobro.

Oggi, il dobro o chitarra resofonica è stata sostituita in gran parte con strumenti dagli amplificatori elettrici che hanno risolto i problemi del peso e della maneggevolezza. I prodotti classici, però, continuano a essere apprezzati e utilizzati soprattutto per collezionismo oppure per la rappresentazione di spettacoli e concerti rievocativi delle tradizioni americane o hawaiane, luogo diventato casa delle chitarre resofoniche.

Com’è fatta la chitarra resofonica

La chitarra resofonica ha un corpo in acero o mogano con tastiera in palissandro o ebano che, a prima vista, non differisce molto da quella degli strumenti più tradizionali. A rendere unica questa variante è la presenza di un risuonatore che viene posto all’interno della cassa armonica. Da un punto di vista costruttivo questo elemento può essere considerato un vero e proprio speaker, ossia una cassa di amplificazione realizzata a partire da una piccola lamina di alluminio di ottima qualità.

Il risuonatore viene messo in vibrazione da parte delle corde che, nello strumento, vengono appoggiate su un ponte poco distante dal vertice del cono e in azione produce il suono riverberante tipico e caratteristico. La cassa armonica, inoltre, ha forme tradizionali ma è costruita in metallo in modo da poter essere più resistente. In questo modo, la musica espressa dalla chitarra è forte e ha toni metallici. L’effetto riverbero è particolarmente udibile soprattutto sulle frequenze medie e dà il meglio delle sue peculiarità durante gli arpeggi. Non a caso è diventata lo strumento tipico della musica country americana.


Come si suona la chitarra resofonica

Suonare la chitarra resofonica non richiede particolari conoscenze aggiuntive rispetto alle classiche basi necessarie per padroneggiare lo strumento base. La diteggiatura e l’impiego di un plettro, infatti, sono identici. L’unica cosa che cambia è il peso sostanzialmente più grande del dobro e la necessità di effettuare l’accordatura in modo preciso al fine di evitare che l’effetto riverbero possa distorcere in maniera irriconoscibile il suono.

Dopo aver preso in mano lo strumento, questo va appoggiato grazie al piccolo incavo presente sulla cassa armonica direttamente sulla gamba destra. La mano sinistra va posta sulla tastiera, mentre la destra sulla cassa di risonanza e avrà il compito di suonare le note. É possibile vedere un approfondimento specifico sulle caratteristiche del dobro nel video seguente.

Presentazione della chitarra resofonica di Daniele pacchini di chitarralab.it

Le tipologie di dobro o di chitarra resofonica

Sebbene questo modello sia unitario, dal momento della sua creazione il dobro è stato diffuso sul mercato in diverse conformazioni, tre nello specifico.

Chitarra resofonica tricono

Questa tipologia di dobro ha la particolarità di avere tre piccoli coni a forma di T sul corpo della cassa armonica, sopra la quale è presente il ponticello di legno che sostiene le corde e permette di suonarle. Si tratta del primo modello di chitarra resofonica creata e oggi non ha un particolare utilizzo, quanto piuttosto un valore molto elevato per i collezionisti di strumenti musicali.

Dobro cono singolo con ponte biscuit

In seguito alla diffusione dello strumento, la National dei Dopyera cercò un modo più economico di aumentare la produzione e renderla più conveniente per l’azienda. La chitarra resofonica con ponte biscuit è il frutto di questi studi: si caratterizza per avere una punta verso le corde, stondata, sulla quale è posto un cerchietto che fa da culla al ponte. Per il suono caratteristico emesso dal dobro e per l’accessibilità del prezzo, si diffuse soprattutto nella musica popolare, diventando uno strumento privilegiato per suonare il blues acustico.

Chitarre resofoniche con ponte spider

La chitarra resofonica con ponter spider è oggi quella maggiormente conosciuta e apprezzata, diventando di fatto il modello simbolo per questa tipologia di strumenti. Si caratterizza per un cono che appoggia la punta verso il centro della chitarra – proprio sopra la cassa armonica – con un ponte di metallo dalla forma molto simile a quella di una ragnatela per produrre un suono amato nella musica country. É questa la tipologia di chitarra resofonica più utilizzata. In particolare, per quanto riguarda la scena italiana, Ligabue è il più famoso: ha fatto di questo strumento uno dei suoi emblemi e parecchi album di successo dell’artista devono la loro popolarità agli effetti di riverbero.