Djembé: storia, caratteristiche e come si suona

Djembe

Il djembé è uno strumento musicale originario dell’Africa occidentale che negli ultimi decenni ha conquistato il mondo intero. Con la sua forma caratteristica a pera e la sua pelle tesa su un telaio in legno, rappresenta una percussione versatile e potente che può essere suonata in molti modi diversi.

Ma cosa rende il djembé così speciale? In primo luogo, la sua origine. Infatti, è uno strumento tradizionale dei popoli mandinghi, che vivono in un’area che comprende la Guinea, il Mali, la Costa d’Avorio e il Senegal. Questi popoli hanno una lunga e ricca storia musicale, e il djembé è stato utilizzato per secoli per accompagnare i riti religiosi e le cerimonie sociali. Ma questa percussione non è solo uno strumento tradizionale: negli ultimi anni è diventato sempre più popolare in tutto il mondo, sia come solista che come accompagnamento in gruppi musicali di vario genere. Ciò è dovuto alla sua versatilità: la pelle tesa del djembé può essere colpita in moltissimi modi diversi per creare una vasta gamma di suoni e ritmi. L’arte del suonare questo tamburo è una tradizione orale tramandata di generazione in generazione ed è stato utilizzato come strumento terapeutico per aiutare le persone a superare i traumi e migliorare la loro qualità di vita.

In questo articolo, esploreremo più a fondo il mondo del djembé, dalla sua storia ed origini alla sua evoluzione come strumento moderno. Discuteremo dei diversi stili presenti, dei suoi utilizzi nella musica contemporanea e dei modi in cui è possibile imparare a suonare questo affascinante tamburo.


La storia del djembé: radici africane e diffusione globale

Il djembé è uno strumento musicale con una lunga e ricca storia che affonda le sue radici nell’Africa occidentale dove veniva utilizzato in quanto percussione tradizionale. Negli ultimi anni, è stato sfruttato in molti generi diversi di musica, tra cui jazz, funk, rock e pop. Con l’aumento della popolarità del djembé, si sono sviluppate anche varie scuole di musicisti, ognuna delle quali ha creato il proprio stile unico e distintivo di suonare lo strumento. Ad esempio, c’è la scuola guineana, che si concentra sulla velocità e l’agilità, e la scuola maliana, incentrata più su melodia ed armonia. Questo riflette benissimo la versatilità di una percussione come questa, potendo accompagnare moltissimi generi musicali o crearne di nuovi come solista.

Ad oggi il djembé è uno strumento molto popolare in tutto il mondo e sempre più musicisti occidentali lo stanno incorporando nelle loro produzioni musicali. Inoltre, con la crescente consapevolezza e l’interesse per la cultura africana, si può prevedere che ci sarà un aumento dell’attenzione per il djembé e per la musica tradizionale magrebina in generale. Ancora, è possibile che ci saranno sviluppi tecnologici che permetteranno di amplificare il suono di questo tamburo e di utilizzarlo in contesti diversi, come concerti dal vivo e registrazioni in studio.

Il djembé tradizionale: costruzione e materiali

Per capire appieno il djembé, è importante conoscere le sue caratteristiche e le sue componenti. Innanzitutto, è uno strumento a percussione, costituito da un telaio in legno e una pelle tesa sulla parte superiore.
Il telaio è costruito con legno di acacia, doussié, ficus o mogano. Il legno deve essere abbastanza resistente da sostenere la tensione della pelle, e allo stesso tempo sufficientemente leggero per poter essere trasportato in modo facile. La tradizione vuole che questo strumento venga costruito a mano dalle popolazioni indigene, ma ad oggi nella maggior parte dei casi viene assemblato da macchinari industriali che garantiscono maggiore precisione e riproducibilità.

La membrana del djembé è pelle di capra o di mucca. Questa deve essere abbastanza spessa per produrre un suono forte e profondo, ma allo stesso tempo flessibile per essere suonata facilmente. La tensione è permessa e mantenuta grazie a un sistema di corde e tiranti nella parte superiore del telaio che prosegue talvolta lungo tutto il corpo del tamburo.

In passato, il djembé veniva costruito con metodi tradizionali e con materiali naturali. Il legno era selezionato dalle foreste locali e lavorato a mano proprio come la pelle. Oggi, anche se ci sono ancora molti djembé costruiti seguendo la tradizione, prevale l’assemblaggio mediante macchinari moderni e con materiali sintetici.

Per quanto riguarda i materiali odierni utilizzati per costruire djembé, si possono trovare in commercio anche tamburi in fibra di vetro, plastica e persino in acciaio, questi ultimi sono molto utilizzati per suonare all’aperto perchè sono più resistenti alle intemperie e possono avere un suono più potente, anche se meno tradizionale. In generale, è importante notare che la qualità del suono prodotto dal djembé dipende sia dai materiali utilizzati che dalla tecnica di costruzione. Uno strumento costruito con metodi tradizionali e con materiali di qualità può produrre un suono più caldo e più profondo rispetto ad un djembé fabbricato con metodi moderni e con materiali sintetici.

Suono ed esercizi su Come si suona il Djembe – video di karamogo.it

Il djembé: un viaggio alla scoperta del suono e della tecnica

Uno dei tratti distintivi del djembé è il suo suono unico e potente, è caratterizzato da una combinazione di toni acuti e bassi, che possono essere modulati in base alla tecnica utilizzata. Ci sono molte tecniche diverse per suonare il djembé, ognuna delle quali produce vibrazioni differenti.

Il suono di base è prodotto dal “tono di base“, o “bass tone”, che può essere generato colpendo la pelle con la mano aperta al centro dello strumento. Il “tono di risonanza“, o “open tone”, invece colpendo la pelle con la mano aperta appena sopra al centro dello strumento. Il “tono di colpo“, o “slap”, può essere riprodotto modificando la posizione della mano in modo da impattare con la parte interna del polso. Il “tono di sfregamento“, o “muffled tone”, infine, tramite la chiusura della mano e premendo le dita contro la pelle. Inoltre, mano a mano che si eleva la difficoltà è possibile scoprire metodologie più complesse, come lo “stroke”, che consiste nell’alternare i toni di base e di risonanza, questa è una delle tecniche di base per suonare e viene utilizzato in diversi stili musicali.

Il djembé è spesso paragonato ad altri strumenti a percussione come il tamburo africano, il conga e il bongo. Tuttavia, questo specifico tamburo ha un suono unico e distinto rispetto a questi strumenti, e ha una gamma di toni e ritmi più ampia.
Per imparare a suonarlo, è importante trovare un insegnante esperto che possa insegnare le tecniche di base e mostrare come eseguire i vari stroke e ritmi. Grazie al crescente interesse per la cultura africana infatti, non sono aumentati soltanto i musicisti ma anche gli istruttori che offrono corsi e laboratori validi per studiare. Inoltre, è fondamentale praticare regolarmente per migliorare la tecnica e sviluppare un proprio stile. Ci sono anche molti tutorial e video disponibili online che possono essere utili per imparare a suonare questo strumento.

Infine, imparare ad ascoltare il suono del djembé e capire come esso si integra con gli altri strumenti e la musica in generale rappresenta la base da cui partire. Come per ogni strumento, è importante sperimentare e formare il proprio stile unico.