Chitarra barocca, una lunga storia

chitarra barocca

La chitarra è forse lo strumento musicale più diffuso nel pianeta, ma non tutti sono al corrente che, per arrivare alle fattezze che conosciamo, ha subito moltissime evoluzioni in secoli di storia partendo proprio dalla chitarra barocca.

Oggi esistono infatti diverse tipologie di chitarre, le più note sono senza dubbio la classica e quella elettrica ma ne esistono ancora tante come l’acustica e la 12 corde.

Le chitarre odierne sono formate da una cassa risonante dalle forme più disparate e maggiormente realizzate in legno, un manico anch’esso in legno con diversi tasti che servono a premere le corde per dare suoni differenti e le corde che sono le artefici del suono e delle melodie prodotte. In alto si trova la paletta che ha lo scopo di permettere l’accordatura della chitarra in modo da avere un suono intonato. Si tratta di un meccanismo semplice e intuitivo, in pratica più le corde sono tese più acuto sarà il suono, viceversa, con le corde lasciate più morbide il suono diverrà più basso e grave.

La storia della chitarra barocca dalle sue origini

La chitarra barocca vede la sua nascita intorno alla metà del XVI secolo, tuttavia si tratta di una data approssimativa in quanto non esistono prove certe della sua effettiva nascita.

Il XVI secolo è il periodo in cui si vede la sua massima espansione e utilizzo. Usata fino alla fine del XVIII secolo, la chitarra barocca è stata maggiormente in uso in Europa e, nello specifico, in Italia, Francia e Spagna: è proprio qui che i suoi massimi esponenti hanno dato vita a veri e propri capolavori musicali ed è sempre in questi Paesi che le persone si raccoglievano per ascoltare concerti o storie musicali raccontate proprio con questo strumento.

Così come la chitarra odierna, è uno strumento dal timbro chiaro e subito identificabile, forse il migliore strumento musicale adatto ad accompagnare la voce anche se spesso era integrato in una piccola orchestra formata dal cembalo, l’arciliuto, la viola da gamba e la tiorba.

All’epoca esisteva già un altro strumento simile che era rappresentativo delle aristocrazie locali e questo era il liuto, la chitarra barocca era invece uno strumento più popolare che comunque riuscì a imporsi per alcune caratteristiche che rendevano il suono molto particolare e diverso.

Rispetto al liuto, la chitarra barocca era molto più maneggevole e leggera, inoltre aveva dei costi minori e per questo era alla portata di tutti. Un altro motivo per il quale la chitarra barocca riuscì a surclassare il liuto era la facilità con cui si poteva suonare decentemente anche senza essere dei veri e propri musicisti professionisti. Il liuto iniziò a diventare complicato e per questo il suo declino divenne inevitabile, infatti se ne vede la quasi scomparsa nel giro di appena un secolo.

Ad affermare maggiormente la chitarra barocca ci furono un gran numero di pubblicazioni che miravano a insegnare con facilità come suonare delle semplici melodie e questo non fece altro che aumentarne la popolarità rispetto al liuto.


Come è fatta la chitarra barocca

La struttura di base di una chitarra barocca ricorda quasi completamente una chitarra classica odierna: c’è la cassa risonante, il manico e la paletta, tuttavia le somiglianze sono esclusivamente estetiche in quanto sia il modo di suonare che la fattezza delle corde cambia radicalmente. Per quanto riguarda le corde, una chitarra classica o acustica è fornita di 6 corde che possono essere in metallo o in plastica e sono tutte indipendenti, una chitarra barocca è formata da 5 gruppi di corde doppie e sono realizzate in budello.

Ovviamente le riproduzioni odierne di questo strumento hanno difficilmente le corde in questo materiale che è stato sostituito da componenti sintetici che riescono a riprodurre fedelmente il suono originale. Nella maggior parte dei casi, nella chitarra barocca il foro di uscita del suono non è completamente aperto come avviene nelle chitarre moderne ma è parzialmente aperto con delle incisioni a traforo che lo rendono esteticamente più ricercato.

In verità tutta la chitarra barocca è quasi sempre finemente decorata e questo la rende particolarmente raffinata ed elegante, le decorazioni si trovano maggiormente nella rosetta della buca e sui bordi della cassa, sulla paletta e nelle vicinanze del ponte.

La paletta è dotata di dieci chiavi di accordatura e da questo si evince che nonostante le corde siano divise in 5 gruppi vanno sempre accordate singolarmente.

Così come la chitarra odierna, anche quella barocca è dotata del cantino che però differentemente dalla precedente viene posto sopra, proprio come prima corda in modo da essere pizzicata prima delle note basse. Nella chitarra barocca erano presenti anche due cordoni di budello intrecciato che rappresentavano le note più basse e venivano spesso poste al 4° e al 5° ordine di corde.

Video di Edoardo Lambertenghi, Performance di Domenico Cesarani

Come si suona la chitarra barocca

Un qualsiasi musicista che suona la chitarra da qualche anno può tranquillamente approcciarsi alla barocca, tuttavia inizialmente potrebbe incontrare delle difficoltà in quanto l’accordatura è diversa così come suonarla.

Anche se al giorno d’oggi esistono gli accordi per questo genere di chitarra, in passato si era soliti evitarli e andare a a toccare le corde in base alla nota richiesta.

L’accordatura originale di una chitarra barocca è LA, RE, SOL, SI, MI quindi si può facilmente notare la mancanza del MI basso. Ovviamente questa è l’accordatura di base, ovvero quella fornita dai liutai dell’epoca che però moltissimi artisti e musicisti cambiavano in base alle loro esigenze, ai gusti personali e anche per semplificare la diteggiatura in modo da poter eseguire pezzi più complessi con uno sforzo minimo.

Nel corso dei secoli in cui la chitarra barocca ruba la scena a tutti gli altri strumenti, sono avvenute molte evoluzioni e una di queste è ancora molto in voga ai giorni nostri, stiamo parlando della chitarra battente, ovvero quella propria dei Paesi spagnoli: non si discosta molto dalla barocca e ha mantenuto molte caratteristiche di quest’ultima proprio per ciò che concerne il modo di suonarla.

Le corde tendono ad essere molto fragili e per questo vengono utilizzate solo le dita e non il plettro. Per lo stesso motivo e anche per una questione di sonorità, le unghie non vengono utilizzate, le corde vengono pizzicate.