Clavicembalo: storia, caratteristiche e utilizzo

Nicolas Dumont 1707

Il clavicembalo è uno strumento musicale a tastiera doppia, composto da una serie di corde di metallo (di solito rame) che vengono percosse da delle piccole barre di legno chiamate martelletti. Quando viene premuto un tasto sulla tastiera, il martelletto viene mosso da un meccanismo meccanico e percuote la corda corrispondente, producendo un suono.

Le corde del clavicembalo sono tese su un telaio di legno contenuto nella cassa armonica, la quale può essere rettangolare, semicircolare o a forma di goccia. La tastiera è divisa in due parti: il “manuale” superiore, che contiene le corde più acute e il “manuale” inferiore, che contiene le corde più gravi. I tasti del clavicembalo sono generalmente in ebano e avorio e il suono prodotto dallo strumento è molto brillante. È stato uno degli strumenti più popolari dell’epoca Barocca e molti dei più importanti compositori di quel periodo, come Johann Sebastian Bach, hanno scritto opere per clavicembalo, rimaste poi nella storia.

Origini del clavicembalo

Non esistono notizie certe sulla sua origine, avvenuta comunque nel periodo rinascimentale, ma è il risultato di un’evoluzione del clavicordo, uno strumento simile ma più piccolo. Quest’ultimo ha tasti di legno che producono suoni attraverso la vibrazione delle corde ottenuta tramite il contatto con le spine, collegate meccanicamente ai tasti. Si tratta di piccole parti in metallo diverse dai martelletti del pianoforte, le quali producono un effetto particolare: agiscono sulla corda anche dopo la pressione del tasto. Questo permette una sorta di effetto bending come quello che si può produrre stirando con le dita le corde di una chitarra o anche un vibrato tipico proprio di questo strumento. Il clavicembalo è uno strumento delicato e raffinato, noto per la sua sonorità limpida e cristallina; la gamma di suoni può variare da dolce e sottile a potente e stridente a seconda del modo in cui viene suonato. Questa versatilità lo rende adatto a una vasta gamma di generi musicali, anche se il suo utilizzo tradizionale lo vede protagonista di opere di musica barocca e composizioni per orchestra classica.

Differenze dal pianoforte

A differenza del pianoforte il clavicembalo non ha pedali d’espressione che ne influenzano il sustain (ovvero la durata della nota); in rari casi può comunque essere dotato di una pedaliera, che è praticamente una tastiera ulteriore suonabile con gli arti inferiori. Questo elemento meccanico aziona da remoto un sistema parallelo ai manuali e che funge da tastiera ulteriore, percuotendo un’altra serie di corde con i martelletti. In questa maniera è possibile utilizzare il clavicembalo per suonare partiture scritte per organo e quindi integrare l’esecuzione delle mani con quella di piedi.

Parliamo di uno strumento molto difficile da suonare, il quale richiede una grande abilità nell’esecuzione delle note con precisione e nell’utilizzo delle tecniche di dinamica e articolazione. Inoltre è molto sensibile all’umidità e alle variazioni della temperatura, quindi necessita una cura costante e un attento mantenimento. Anche il trasporto di questo strumento deve essere effettuato con delicatezza e prendendo opportune precauzioni. Normalmente viene affidato a ditte specializzate, dotate dell’esperienza necessaria e delle attrezzature idonee a questo compito.

Nonostante la sua complessità, il clavicembalo è stato uno strumento molto popolare nel corso della storia; compositori come Johann Sebastian Bach e George Frideric Handel hanno scritto molti brani che sono diventati grandi classici.

I grandi esponenti del clavicembalo nella storia

Tra i compositori di clavicembalo più importanti di tutti i tempi si possono menzionare Johann Sebastian Bach, Gorge Frideric Handel e Domenico Scarlatti. Bach è conosciuto per le sue opere, come ad esempio le “invenzioni” a due e tre voci e il “clavicembalo ben temperato”. Handel, d’altra parte, è famoso per il suo utilizzo del clavicembalo in opere come il Messiah e il Royal Fireworks Music. Scarlatti, infine, è noto per le sue sonate, che rappresentano uno dei punti più alti del repertorio per questo strumento.
François Couperin, Dieterich Buxtehude e Johann Pachelbel sono anch’essi considerati importanti compositori di musica barocca. Couperin, che è stato spesso chiamato “Il Re dei clavicembalisti e il clavicembalista dei Re”, è stato un organista e compositore francese del XVII secolo. Buxtehude era originario della Germania ed è noto per le sue opere per organo e per la sua influenza sui compositori successivi, tra cui Johann Sebastian Bach. Pachelbel, anche lui tedesco, è conosciuto per le sue composizioni di musica per organo e per il suo famoso Canone in D.

Jean Rondeau suona Bach: Harpsichord Concerto No.1 in D Minor BWV 1052 – VIDEO DI WARNER CLASSICS

Il clavicembalo rock

Al giorno d’oggi il clavicembalo tradizionale è utilizzato prevalentemente per suonare partiture del periodo rinascimentale e barocco, come strumento solista o all’interno di un ensemble di musica classica. Ma come tutti gli strumenti musicali, anche questo ha incontrato la tecnologia moderna è si è evoluto in qualcosa di totalmente nuovo.

Il clavicembalo digitale C-30 è uno strumento musicale elettronico prodotto dalla Roland; si tratta di un prodotto che utilizza la tecnologia digitale per generare un suono molto simile a quello di un clavicembalo acustico, ma che può essere facilmente controllato e modificato tramite una tastiera e un display. Il clavicembalo digitale Roland può essere utilizzato per suonare musica di diversi stili e periodi e può essere collegato a un computer o ad un amplificatore per eseguire e registrare in modo più versatile. Inoltre, il clavicembalo digitale Roland può essere facilmente trasportato e utilizzato in situazioni in cui non è possibile avere a disposizione un clavicembalo acustico che risulta molto ingombrante e delicato da maneggiare. Oltre a rendere possibili le registrazioni dell’audio, questo strumento invia anche segnali MIDI, ovvero impulsi che creano una mappatura delle note prodotte, ma senza suono. Grazie a questa funzione è possibile riprodurre tramite computer lo stesso brano registrato, ma con suoni totalmente differenti.

Il clavicembalo elettronico (ma anche le registrazioni dello strumento originale) sono state utilizzate in diversi brani di musica sperimentale, sia come voce principale che come strumento di supporto. I compositori di musica sperimentale spesso utilizzano il clavicembalo per esplorare nuove tecniche compositive o per creare suoni insoliti e innovativi. Ad esempio, alcuni artisti lo hanno usato insieme ad altri strumenti o a campioni elettronici per creare paesaggi sonori complessi e multistrato. Altri hanno eseguito opere tradizionali utilizzando tecniche compositive non convenzionali, come la composizione aleatoria o la sovrapposizione di più strumenti sulla stessa partitura. Inoltre, alcuni compositori hanno utilizzato il clavicembalo elettronico per creare suoni più potenti e moderni, adatti alla musica rock.

Il clavicembalo in lingua inglese si chiama “harpsichord“. Un plug-in di harpsichord è un programma informatico che consente di riprodurre il suono di un clavicembalo con un computer. I plug-in sono utilizzati per estendere le funzionalità di un software di produzione audio, permettendo all’utilizzatore di avere a disposizione una palette di nuovi suoni o effetti particolari. Un plug-in di harpsichord, quindi, consente di aggiungere il suono di un clavicembalo a una traccia audio e di modificarne il timbro a piacimento, cambiando o processando il segnale con qualsiasi tipo di effetto. Una composizione digitale, permette di utilizzare questo strumento in modo più versatile e facile rispetto all’utilizzo di un clavicembalo reale. I plug-in di harpsichord possono essere acquistati o scaricati gratuitamente da Internet e possono essere utilizzati come estensioni di diversi software destinati alla produzione musicale, come ad esempio Ableton Live, Cubase, ProTools e molti altri.