Balalaika: storia, caratteristiche e suono

Balalaika - balalaica

La Balalaika (anche balalaica) è uno strumento dalle origini incerte. Appartiene alla famiglia dei cordofoni a corde pizzicate e ricorda in parte il mandolino per caratteristiche.

Storia e origine della balalaika

Dal punto di vista storico, non abbiamo informazioni esatte riguardo all’origine e l’invenzione di questo strumento musicale. Le prime testimonianze risalgono alla fine del 1600 d.C. Si tratta di una menzione non proprio positiva, in quanto la balalaika in questione sembrava una domra, strumento che in quell’epoca era severamente proibito. Il motivo di questa chiusura era l’associazione di rime beffarde all’accompagnamento di questo particolare strumento (la domra) e strumenti dalle caratteristiche molto simili.

Secondo altre versioni, la balalaika vede le prime testimonianze nel popolo turco. Dal punto di vista della terminologia, il suffisso “Bala” è stato tradotto con “bambino”. Secondo queste fonti, era utilizzato per accompagnare le ninne nanne dei più piccoli. Altre, invece, indicano che la balalaika nasce come strumento popolare e contadino russo e il suo nome deriva dalla similitudine con il termine “scherzo”.

Da quest’ultima versione, sembrerebbe che abbia origine dal territorio russo e dell’attuale Asia ed è stata portata alla popolarità dalla gente comune.

Nel primo periodo di diffusione, la balalaika veniva conosciuta con il termine “balabaika” e aveva una forma leggermente diversa da quella che attualmente conosciamo. I primi esemplari, infatti, erano formati da secchi ed erano caratterizzati da un aspetto rotondeggiante.

Circa trecento anni fa, invece, fa il suo esordio la balalaika dalla tradizionale forma triangolare. Inizialmente, erano presenti solamente 5 o 7 tasti. Dal 1700 in poi ha acquisito sempre maggiore popolarità ed è diventata uno strumento famoso nelle corti aristocratiche e i loro concerti.

Nel secolo successivo la popolarità iniziò a scemare. Questo strumento cominciò a essere caratterizzato da una scarsa reputazione che riteneva il suo suono fastidioso.

Di recente, invece, la sua considerazione è cambiata in positivo. Infatti, si stanno creando sempre più gruppi musicali, si aprono scuole di musica dedicate e la balalaika è uno strumento dell’orchestra.


Le cinque diverse tipologie di balalaika

Possiamo distinguere 5 diversi tipi di balalaika che variano in base a precise caratteristiche come dimensioni della cassa armonica e l’accordatura.

Ciò comporta anche la diversificazione dei registri musicali che sono i seguenti: soprano, molto acuto, e contrabbasso, caratterizzato da un suono particolarmente grave.

Possiamo quindi suddividere questo strumento popolare russo in:

  • prima balalaika, che presenta la seguente accordatura: Mi-Mi-La;
  • seconda balalaika con accordatura in La-La-Re;
  • alto, stessa accordatura della prima balalaika ma un’ottava minore;
  • basso, accordata in Mi-La-Re;
  • contrabbasso, medesima accordatura della precedente ma in un’ottava minore.


Infine, particolare peculiarità della balalaika è che due delle corde sono accordate all’unisono e l’altra alla quarta superiore.

Le principali caratteristiche della Balalaika

La balalaika è uno strumento musicale russo molto noto che fa parte della categoria dei cordofoni a corda pizzicata.

Strumenti molto simili sono la domra, l’ukulele e la chitarra. Il corpo di questo strumento ha la forma di un triangolo e viene chiamato grembiule. Prende questo nome perché molto simile ai tipici abiti delle donne della cultura popolare russa.

Il materiale di cui è costruita è il legno di abete, principalmente abete rosso. La parte più lunga viene detta barra, mentre sulla tastiera troviamo le corde e i segni. La parte terminale dello strumento, invece, è la spatola che è formata da tre piroli, utilizzati per tendere le corde.


Per quanto riguarda i suoni della balalaika, sono molto allegri. Il principale viene considerato il tremolo. In Russia è semplice acquistare questo strumento.

Il peso può variare tra i 2 e i 5 chilogrammi. La balalaika di basso ha un peso che va dai 10 ai 30 chilogrammi. Per quanto riguarda la prima balalaika, ha un’estensione di due ottave e cinque semitoni. La balalaika bassa, invece, ha un’estensione minore.

Nel corso degli anni sono stati introdotti vari tipi di balalaika per rispondere a diversi bisogni del nostro tempo. Ad esempio, il modello classico è stato pensato appositamente per l’insegnamento nelle scuole musicali ed è usato anche durante i concerti.

La balalaika tradizionale, invece, è considerata uno strumento adatto a più usi. Le corde sono di solito in metallo. Questo modello è ideale per esibizioni solistiche e per chi inizia ad approcciarsi allo studio di questo strumento. Verso la fine del 1800 la balalaika tradizionale veniva prodotta in serie ed era caratterizzata da sei corde. Al giorno d’oggi questa tipologia è prodotta solamente in serie speciali.

Il modello elettroacustico ha un suono che non cambia rispetto a quelle acustiche e viene riprodotto grazie al collegamento a un amplificatore elettrico.

Il suono finale può essere modificato solamente applicando degli effetti. Uno dei vantaggi di questa tipologia di balalaika è la possibilità di ottenere diverse varietà di suoni e, inoltre, si tratta di un modello esteticamente più apprezzato.


Come scegliere una balalaika

Come accade per tutti i tipi di strumenti musicali, anche per la balalaika si consiglia di acquistarla in un negozio fisico e non online, così da valutarne con attenzione qualità e suono. Il primo segreto per capire le caratteristiche è quello di bussare al ponte dello strumento. Se il suono prodotto è uniforme vuol dire che si tratta di un buon modello.

Naturalmente, ci sono altri fattori da prendere in considerazione. Uno di questi è l’aspetto esteriore. Lo strumento non deve presentare danni meccanici come, ad esempio, graffi o scalfitture e parti rotte. Il grembiule, invece, deve essere completo e, inoltre, proporzionato. Il mazzo deve presentarsi piatto e uniforme. Una balalaika, poi, non dovrebbe mai piegarsi.

Infine, i bottoni delle corde devono essere ben saldi, mentre le corde non devono avere ruggine.

Prima di comprare una balalaika è fondamentale anche testare lo strumento. Si consiglia, quindi, di prenderlo e provare a tenerlo in mano e nella posizione che si assume quando la si suona. In questo caso, è importante che le tastiere siano di qualità elevata e i tasti non devono essere pizzicati durante la riproduzione.

Durante l’acquisto è fondamentale anche controllare la qualità dei piroli che è preferibile siano composti da metalli solidi e resistenti. Invece, si consiglia di diffidare dai sintonizzatori cavi. Dei piroli di qualità, poi, devono apparire lisci e levigati. Quelli lucidati in modo non corretto, infatti, possono rovinare le corde.

Parte molto importante è il carapace, che rappresenta una copertura posta sul ponte. Questo consente di avere una ulteriore protezione per prevenire danni meccanici. Quindi, quando si decide di acquistare una balalaika è determinante prestare attenzione a questo elemento, valutando posizione e qualità.

Le corde sono un elemento fondamentale per la qualità del suono. Queste non devono essere né eccessivamente sottili né troppo spesse. Infatti, le prime consentono di produrre un suono dolce, mentre le seconde danno dei suoni aspri.

Le corde molto spesse, poi, sono più soggette a rotture in quanto non resistono alla tensione eccessiva. Quindi, meglio valutare prima la qualità e il tipo di corda perché cambiarle non è un’operazione semplice e rapida.

Infine, per chi si approccia inizialmente allo studio della balalaika, occorre valutare l’acquisto di una cintura. Il suo costo non è eccessivo e si aggancia a due estremità dello strumento.

Rob Scallon suona la balalaika – Ascolta il suono della balalaica

Come conservare una balalaika per evitare danni allo strumento

Conservare uno strumento musicale nel giusto luogo serve a evitare che subisca danni strutturali e alla qualità generale del suono.

Per prima cosa, come tutti gli strumenti in legno non è consigliato lasciare la balalaika in posti umidi. Questo strumento, poi, soffre in particolare anche il freddo. Si consiglia, quindi, di conservarla a una temperatura ideale che va dai 15 ai 30 gradi. Il tasso di umidità, invece, deve essere tra il 50% e il 60%.

Per questi motivi è utile dotarsi di una custodia che consenta di coprire la balalaika e proteggerla da danni. Importante è anche la manutenzione di questo strumento che deve mantenere inalterata la purezza del suono. Si consiglia, quindi, di cambiare spesso corde curando l’accordatura.