Quali sono le chiavi musicali

Spartito - Chiavi e notazioni musicali

Cosa sono le chiavi musicali, come si leggono e come individuarle

Le chiavi musicali non sono altro che semplici simboli grafici, grazie ai quali è possibile comprendere l’altezza esatta delle note presenti nel pentagramma e facilmente leggibili. Vengono collocate alla base dei pentagrammi e sono essenziali per tradurre in maniera ottimale i segni in suoni. Nel momento in cui vengano posizionate su una linea ben precisa, significa che alla stessa può essere associato un suono specifico. Scopriamo insieme le caratteristiche principali di ciascuna chiave musicale, partendo dal suo funzionamento e proseguendo con un’analisi di ogni tipologia.

Quali sono le chiavi musicali

In linea di massima, le chiavi musicali disponibili sono quelle relative alle note Sol, Fa e Do. Il primo dei tre segni è il più diffuso, ma ogni chiave consente di identificare suoni gravi e acuti in maniera pressoché istantanea. Le tre note comprendono al loro interno altri tipi di sotto-chiavi grazie ai quali ogni nota viene subito decifrata.

Su un solo pentagramma non è possibile trovare tutti i suoni dal più grave a quello più acuto per questo motivo entrano in gioco le chiavi musicali, servono ad aiutarci ad identificare tutti i suoni da quello più grave a quello più acuto. Ad ogni modo, il settore della musica è estremamente ampio e variegato e cogliere tutti i segnali richiede una certa abilità, oltre a competenze da sviluppare con il passare del tempo.

A cosa servono le chiavi musicali

Le chiavi musicali hanno la funzione di facilitare la scrittura delle varie note nel pentagramma. Di conseguenza, diventa molto più semplice anche riuscire a leggerle in maniera adeguata. Per esempio, può succedere che con uno strumento musicale si abbia l’esigenza di suonare note estremamente acute, situate ben più in alto rispetto al pentagramma vero e proprio. Ed è proprio qui che entrano in gioco le chiavi musicali, che consentono a ogni musicista di arrivare fino a note che, in caso contrario, non sarebbero raggiungibili.

Grazie all’aiuto delle chiavi musicali, trovare la giusta gamma di note diventa più semplice di quanto si possa immaginare. In tal caso, bisogna pensare anche al concetto di solfeggio accademico, che permette di leggere al meglio qualsiasi tipo di chiave e di proiettarli con ogni genere di strumento. Inoltre, è possibile effettuare la lettura di più chiavi all’interno di un unico pezzo, dando forma a composizioni dall’impatto acustico davvero sorprendente.

Quante sono le chiavi musicali utilizzate al giorno d’oggi

Oggi gli strumenti possono essere suonati con l’ausilio di sette chiavi musicali, a loro volta inserite in segni ben precisi. È proprio grazie a questi elementi che è possibile suonare una vasta gamma di strumenti e realizzare vere e proprie opere d’arte in musica. Fino ad alcuni anni fa, alle sette chiavi che menzioneremo di seguito se ne aggiungevano altre due, ossia la chiave di Sol francese e la chiave di subbasso, che attualmente sono sostanzialmente sparite. A questo punto, non resta altro da fare che conoscere le chiavi musicali a una a una, con la chance di suonarle in maniera ottimale sotto ogni punto di vista.

La chiave di violino

Iniziamo dalla chiave forse più nota in senso assoluto, ossia quella di violino. Quest’ultima prevede che la nota Sol venga collocata nel secondo rigo di ogni pentagramma, con una lettura che parte dalla parte bassa e arriva fino all’alto. In base a questa chiave, diventa molto più facile anche riuscire a leggere tutte le altre. Non a caso, molti musicisti imparano soprattutto la sua posizione e trovano le altre chiavi agendo di conseguenza.

La chiave di violino è nota anche con il nome di chiave di Sol e consente di suonare numerosi strumenti molto importanti, dalla chitarra al pianoforte, dal flauto al violino stesso. Tutto ciò senza dimenticare l’opportunità di modulare al meglio l’incantevole voce femminile, in grado di raggiungere standard fuori dal comune grazie a un segno ben definito e dalle qualità sorprendenti.

La chiave di soprano

La chiave di soprano appartiene al cosiddetto segno del Do e fa parte della categoria delle chiavi antiche. Viene generalmente letta abbassando la chiave di violino di due toni. Nel caso specifico, se si parte dal secondo rigo partendo dal basso, viene intonata la nota Mi se la chiave di violino corrisponde a un Sol. Ci sono sempre due note di differenza tra le due chiavi, con la prospettiva di facilitare ogni composizione.

La chiave di mezzosoprano

Bisogna abbassarsi di altri due toni rispetto alla chiave di soprano per poter leggere in piena tranquillità quella di mezzosoprano. Di conseguenza, tale chiave è situata ben quattro toni più in basso rispetto a quella di Sol. Con premesse di questo tipo, il musicista genera una nota situata un’ottava al di sotto della chiave di violino. Se il secondo rigo del pentagramma inerente al violino è una nota Sol, quella del mezzosoprano è un Do, e così via.

La chiave di contralto

La chiave di contralto è una sorta di inversione di tendenza rispetto a quelle di soprano e mezzosoprano. Infatti, nel caso specifico, la lettura va effettuata innalzando la chiave di violino di un tono, e quindi generando la nota superiore rispetto alla chiave di Sol. Se quest’ultima ha il secondo rigo del pentagramma corrispondente a una nota Sol, la chiave di contralto diventa un La. Proiettando questo discorso nel suono degli strumenti musicali, ciascuna nota deve essere abbassata di un’ottava.

La chiave di tenore

La chiave di tenore offre un effetto opposto rispetto a quello della chiave di contralto. Se nella chiave precedente le note venivano innalzate di un tono, ora invece devono essere abbassate del tono stesso. Se si parte dalla nota Sol nel secondo rigo della chiave di violino, si procede con una nota Fa nel caso della chiave di tenore e così via. Nell’atto pratico, quando si suona uno strumento, bisogna abbassare la nota di un’ottava e agire di conseguenza.

La chiave di baritono

Un discorso a parte lo merita la chiave di baritono, che necessita di una lettura ancora più complessa. Partendo dalla chiave di violino, bisogna scendere di tre toni al di sotto, per una lettura abbassata di una quarta alla quale aggiungere un’ulteriore abbassamento di un’ottava. Se la chiave di Sol al secondo rigo viene posizionata sulla nota Sol, quella di baritono diventa un Re. La nota conseguita è situata due ottave al di sotto rispetto alla chiave di base.

La chiave di basso

Concludiamo la nostra rapida rassegna con la chiave di basso, che prevede un leggero innalzamento rispetto alla chiave di violino. La sua lettura va effettuata con una terza di vantaggio rispetto al violino, essendo situata due toni al di sopra. Se si parte dalla nota Sol nel secondo rigo del pentagramma, la chiave di basso genera una nota Si. La nota finale deve essere suonata con due ottave di ribasso.

Chiavi musicali, un accorgimento essenziale per ogni strumentista

È possibile rendersi conto fin da subito di quanto una corretta lettura delle chiavi musicali possa segnare una netta differenza per ogni musicista. Una volta comprese queste regole di base, è molto più semplice riprodurre composizioni anche molto elaborate.