Il mandolino è uno strumento a corde pizzicate che ha origini molto antiche. La sua storia può essere rintracciata fino alla civiltà babilonese, dove strumenti simili a liuti erano già in uso. Inizialmente, era costruito con forme e dimensioni simili a quelle della lira, un antico strumento a corde molto popolare nell’antichità.
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Come è fatto un mandolino
Tuttavia, il mandolino si distingue dalla lira per diversi elementi, tra i quali la presenza di quattro o sei coppie di corde, che gli conferiscono un suono più brillante e leggero. La struttura di base del mandolino include la cassa armonica, il manico, il ponte, la tastiera e le corde. La cassa armonica è la parte più grande dello strumento e ha la forma di un ovale o di una mezzaluna. È realizzata in legno leggero e ha una superficie liscia e lucida. Il manico del mandolino è attaccato alla cassa armonica e termina con una paletta alla quale sono agganciate le corde.
Queste ultime, sono fermate nella parte inferiore da un ferma corde in metallo e passano sopra a un ponte, ovvero una piccola struttura in legno o in osso che sostiene le corde e le tiene alla giusta tensione. Le corde sono solitamente in metallo, ma esistono versioni di questo strumento che le montano in budello o in nylon. Sono quattro o dodici, divise in coppie; la loro tensione è regolabile, agendo sulle chiavette presenti sulla paletta, che servono appunto a regolare e modificare l’accordatura.
Nel corso dei secoli, il mandolino ha subito diverse evoluzioni, cambiando forma e dimensioni e diffondendosi in tutto il mondo. Questo strumento ha diversi antenati ed è il frutto di numerose influenze culturali intrecciatesi in secoli di storia e in differenti parti del mondo. Alcune teorie sostengono che derivi da uno strumento chiamato mandora, popolare in Europa nel XV e XVI secolo. Quest’ultima era simile al liuto e aveva una forma più allungata rispetto al mandolino moderno. Nel corso del tempo, la mandora evolse in uno strumento a corde piatte chiamato mandolino, che divenne popolare in Europa nel XVII secolo. Si diffuse in vari Paesi e successivamente in America del Nord. Ad oggi, è uno strumento conosciuto in tutto il mondo e viene utilizzato in diverse forme di musica. Bisogna dire che la diffusione del mandolino moderno ha avuto le sue origini in Italia, dove questo strumento è diventato molto popolare a partire dal XVII secolo. È un grande protagonista della tradizione popolare, utilizzato per accompagnare canti e danze folkloristiche soprattutto nel Sud del Paese.
Il mandolino, dalle origini della sua storia ad oggi
Esistono molti musicisti famosi che hanno studiato questo strumento diventando dei veri e propri virtuosi e che lo hanno utilizzato in diverse epoche e stili musicali.
Tra i più noti possiamo citare il mandolinista italiano Antonio Vivaldi, autore di numerose composizioni e concerti per mandolino solo.
Altri musicisti famosi che hanno suonato questo strumento sono il compositore tedesco Johann Kaspar Mertz, lo statunitense David Grisman e il britannico Chris Thile. Quest’ultimo è un musicista e compositore statunitense membro della band Nickel Creek, che ha vinto un Grammy per la sua musica nel 2015. Altri artisti famosi per l’utilizzo del mandolino, sono David Grisman, Ricky Skaggs e Avi Avital.
David Grisman è stato un pioniere del genere musicale noto come “dawg music”, un mix di jazz, bluegrass e musica folk nato alla fine degli anni ‘70. Ricky Skaggs è un musicista di bluegrass e country e anche lui ha vinto numerosi premi Grammy. Avi Avital è un mandolinista israeliano di fama internazionale che ha collaborato con alcuni dei più importanti musicisti del mondo. È noto per le sue interpretazioni della musica classica e barocca al mandolino, ha pubblicato diversi album e si è esibito con orchestre ed ensemble in tutto il mondo, guadagnando la meritata fama di uno tra i principali mandolinisti della sua generazione
Mandolino e generi musicali
Il mandolino è uno strumento versatile, spesso utilizzato nella musica sinfonica. Ha un suono brillante e nitido che può aggiungere una struttura unica alle composizioni classiche. Il mandolino è spesso suonato nelle orchestre e negli ensemble di musica da camera per cantare melodie e accompagnare altri strumenti. Può anche essere impiegato come voce solista nel repertorio classico, ad esempio nei concerti o nelle sonate. Alcune importanti composizioni classiche per mandolino includono il Concerto per due mandolini di Vivaldi e il Concerto per violino in La minore di Bach, che è stato arrangiato anche per il mandolino.
Tuttavia questo strumento è stato utilizzato anche nella musica Pop, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta e in generi come il Surf e il Rockabilly, evoluzioni del Rock ‘n’ Roll con influenze Country e di altri stili. Negli anni più recenti, il mandolino ha fatto la sua comparsa in altri generi di musica, tra cui l’Indie e l’Alternative. È uno strumento versatile che può aggiungere un suono unico a qualsiasi stile musicale. La sua presenza all’interno di un brano è facilmente riconoscibile dal tipico vibrato che produce quando viene suonato rapidamente con il plettro e che lo rende pressoché inconfondibile.
Un discorso ulteriore va fatto per il genere chiamato World Music, ovvero la fusione moderna di stili tradizionali provenienti da tutto il mondo. Il mandolino è stato utilizzato in diverse tradizioni musicali mondiali, come ad esempio nella musica popolare italiana, dove è spesso suonato in ensemble e viene utilizzato per accompagnare canzoni e danze popolari. Nella musica classica indiana viene suonato per creare intricate melodie e accompagnamenti. Nell’area mediorientale, il mandolino è talvolta utilizzato nella musica araba e turca. Inoltre, questo strumento trova largo impiego anche nella musica latino-americana e africana e in altre tradizioni musicali folkloristiche mondiali.
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Il mandolino moderno
I modelli classici di questo strumento sono al cento per cento acustici. Hanno la tipica cassa di risonanza a forma di goccia che permette di amplificare le vibrazioni delle corde e produrre il suono caratteristico. Esistono anche numerosi modelli amplificati, nati sul finire degli anni Cinquanta. In questi strumenti la forma tipica del mandolino acustico viene rivisitata e hanno una cassa di risonanza senza la classica e riconoscibile bombatura. Questo perché l’amplificazione si ottiene grazie a uno o più microfoni detti pick-up, simili a quelli presenti su chitarre e bassi elettrici. La possibilità di ottenere un segnale sonoro che passa per un cavo jack e può essere facilmente amplificato offre una moltitudine di vantaggi e opzioni espressive. Il suono del mandolino può essere processato attraverso effetti esterni e pedaliere; in questo modo si può sperimentare in maniera potenzialmente infinita e ottenere timbri particolari che creino sonorità uniche in ogni brano. Inoltre un mandolino elettrico può essere facilmente registrato in un home studio, acquisendo il segnale attraverso una scheda audio e un computer. Per ultimo, questo tipo di strumento permette di esercitarsi senza disturbare le persone vicine, dato che il suono può tranquillamente essere ascoltato in cuffia. Un vantaggio utilissimo, se non fondamentale per molti studenti di musica.